Multe ai non vaccinati bloccate, colpa (o merito) del Garante della Privacy: arriveranno a pandemia esaurita

Multe ai non vaccinati , ostacolo privacy A dispetto del fatto che l’obbligo di vaccinazione sia scattato l’8 gennaio scorso (nei luoghi di lavoro, a scuola…) e che dal primo febbraio valga per tutti i maggiori di 50 anni, nessun non vaccinato ha ancora ricevuto la comunicazione della sanzione.

Multe ai non vaccinati, ostacolo privacy

Esiste l’obbligo, non c’è traccia della multa: perché? Forse che non arriverà mai, o arriverà a pandemia e obblighi già esauriti? La seconda opzione è quella giusta. Quando non si sa. Al momento Ministero della Salute e Sogei (l’agenzia che comunica alle Entrate i dati degli eventuali trasgressori) hanno un grosso ostacolo da superare. 

Garante della Privacy non ha ancora dato l’ok al trasferimento dei dati

Parliamo del Garante per la Privacy. L’Autorità non si è ancora espressa in merito: si è presa il tempo per decidere la legittimità del trasferimento ad altri soggetti dei dati relativi agli elenchi dei non vaccinati. Il diritto alla riservatezza è troppo compresso dal diritto alla salute?

“La norma quindi è stata approvata e comunicata prima che venisse correttamente valutata la sua applicabilità”, suggerisce un articolo del sito informativo Open.

Quando un accordo su basi giuridiche inattaccabili sarà raggiunto, bisognerà poi considerare l’incidenza temporale dei ricorsi che possono differire la scadenza dei pagamenti delle eventuali multe di 260 giorni. 

Le multe fioccheranno, non si dubiti, magari quando la pandemia, a Dio piacendo, sarà solo un brutto ricordo.

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