Muore impiccato nella sua cameretta a 12 anni: non sembra un gesto volontario, l’ombra della challenge finita male

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 19 Giugno 2024 - 13:55
Ambulanza foto ansa

Foto Ansa d’archivio

Sulla morte di un bambino di 12 anni avvenuta a Roma nel quartiere di Tor Bella Monaca, c’è l’ombra dell’ennesima challenge (le sfide estreme che gli adolescenti si lanciano sui social attraverso dei video ndr). La sfida se di questo si tratta, questa volta è finita malissimo. Il bambino è stato ritrovato impiccato senza vita nella sua cameretta dalla madre e dalla sorella che erano in casa. Era sul letto con una cintura al collo. Davanti a lui lo smartphone e un computer, ora sequestrati dalla Polizia che è intervenuta sul posto.

Morto impiccato a 12 anni: e non sembra un atto volontario

Ad una prima ricostruzione dei fatti, non sembrerebbe un atto volontario. L’ipotesi del commissariato del Prenestino che indaga è che il bambino si sia misurato in una drammatica prova di coraggio che ha avuto l’esito peggiore. Si tratta con molta probabilità del Blackout challenge, l’ultima sfida estrema che corre tra i giovanissimi e che consiste nel resistere ad uno strangolamento senza perdere i sensi. Qualche giorno fa, sempre a Roma questa volta nel quartiere dell’Infernetto, un ragazzino ha cercato di strangolare un compagno di scuola. L’intervento di docenti e altri compagni ha scongiurato conseguenze irreparabili. 

A Tor Bella Monaca intanto si indaga, cercando di ricostruire le ultime ore di vita del bambino morto. Si sta vedendo la cronologia del suo pc, i contatti avuti sia on line, sia telefonici. Sotto choc la famiglia e tutto il quartiere.