Muore nel 2012, gli arriva bolletta del gas da 600 euro nel 2014

Muore nel 2012, gli arriva bolletta del gas da 600 euro nel 2014
Muore nel 2012, gli arriva bolletta del gas da 600 euro nel 2014

AVELLINO – Muore nel 2012, la casa resta disabitata ma ai familiari arriva una bolletta del gas da 600 euro.

A fare la scoperta, come racconta Il Mattino, son stati i familiari, che durante un periodico controllo della cassetta della posta si sono visti recapitare dall’Eni il conto per la fornitura ed il consumo di gas relativo al periodo da maggio a ottobre 2014, prima che l’utenza fosse considerata cessata.

Tra l’incredulità e l’indignazione – scrive Il Mattino – Anna Rita Formicola, la figlia del defunto, ha deciso di dare respiro mediatico all’accaduto, ma per una volta la risposta e la soluzione da parte dell’azienda è stata immediata.

Di fatto la Eni ha acquisito dall’asta fallimentare i contatori di un gestore precedente che ha cessato l’attività. Una prassi consentita dalla legge chiamata fornitura di ultima istanza (ironia della malasorte la sigla è Fui) che consente, anche per garantire la continuità della fornitura del gas, di acquisire all’asta uno stock di contatori da altri gestori. Normalmente, il passaggio di consegne viene regolarmente comunicato all’utente.

Comunicazione che nel caso di Gerardo Formicola non ha raggiunto il destinatario, nel frattempo passato a miglior vita. Il contratto, però, ha continuato ad avere effetti, «di vita propria» in quanto nelle dinamiche contabili non è legato all’utente quanto al punto di riconsegna (Pdr) e cioè al contatore o al luogo in cui il gas naturale viene consegnato dal fornitore all’utente finale. Si tratta del codice di 14 cifre indicato sul contatore, le cui 4 cifre indicano il gestore e le rimanenti 10 al luogo fisico dove è ubicato.

Fortunatamente, in poco meno di mezza mattinata, Eni ha riconosciuto sia il disguido relativo al fatto di aver acquisito un utenza di fatto cessata, ed ha soprattutto rivisto i conti della bolletta, calcolata sui consumi stimati, in mancanza di lettura che non poteva certo essere effettuata dal de cuius, verificando che il consumo reale era stato di soli 49 metri cubi rispetto ai 700 fatturati.

Una spesa inferiore ad un euro, che non dovrà essere nemmeno saldata. Nei prossimi giorni la rettifica del conto verrà comunicata alla famiglia Formicola. «Abbiamo immediatamente rivisto il caso ed evidenziato l’errore – fanno sapere dall’Eni – relativo al calcolo ma soprattutto abbiamo verificato cosa è accaduto in questo singolare caso. La famiglia verrà informata e nulla sarà dovuto – assicurano – per il minimo consumo». Una leggerezza, però, che poteva costar caro se i parenti del defunto non avessero deciso di chiedere lumi e segnalare il singolare episodio, procedendo al pagamento per chiudere i conti e non incorrere in sanzioni per morosità.

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