Musica e tv ad alto volume, minacce morte ai vicini. Gip: “Stalking, sfratto”

Pubblicato il 17 Dicembre 2012 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA
Musica e tv ad alto volume, minacce morte. Gip: “Stalking, sfratto”

MILANO – Volume alto di tv e radio prima, minacce fisiche e via sms poi. Il Tribunale di Milano ha deciso di sfrattare i vicini molesti accusati di stalking, scrive il Corriere della Sera. “Voi del quinto piano siete morti, se vi incontro sulle scale vi ammazzo”, questa la minaccia ai vicini rei di essersi lamentati dei volumi molesti. La misura cautelare decisa dal gip Stefania Donadeo è “obbligo di allontanamento dalla casa familiare” per due mesi, estendendo così ai vicini una misura prevista per maltrattamenti tra familiari che coabitano.

Il Corriere della Sera scrive:

“Come nel più classico dei contrasti tra inquilini, anche in questo condominio della periferia est di Milano tutto comincia con rumori molesti, tv e radio ad alto volume, urla in casa e sul pianerottolo da parte di una 40enne e del suo convivente dell’epoca. La coppia che vive nell’appartamento di fronte chiede loro cortesemente un po’ di tranquillità, ma come risposta il marito viene apostrofato «sei un coglione… testa di c… vaff…». E gli insulti, in fondo, sono ancora quasi niente in confronto allo spavento che, qualche settimana dopo aver posto la questione nell’assemblea di condominio, il marito si prende quando, incrociando i molesti vicini sul pianerottolo, viene afferrato per la collottola da chi lo blocca contro il muro, gli mette le mani alla gola e lo minaccia gridandogli «voi del quinto piano siete morti, se vi incontro sulle scale vi ammazzo, ho la pistola io».

Poi altre minacce e intimidazioni, che portano la coppia molestata a stati di ansia e attacchi di panico:

“Per la coppia molestata il disturbo si tramuta presto in una situazione molto più seria: prima spendono soldi per insonorizzare la parete in comune, poi cominciano ad aver paura a uscire e entrare di casa per timore di incrociare i vicini molestatori, infine finiscono dallo psicologo che gli prescrive un farmaco per gli stati di ansia e gli attacchi di panico”.

Mauro Carelli, legale dei vicini molestati, ha intentato una causa per stalking. La tesi è stata accettata dal giudice delle indagini preliminari Donadeo, che su richiesta del pm Cristiana Roveda e tenendo conto dello “stato depressivo reattivo in disturbo di personalità borderline” diagnosticato all’indagata dall’ospedale San Paolo, ha deciso per lo sfratto degli indagati:

“Questa misura cautelare, infatti, per la giudice «deve ritenersi applicabile in via generale» anche in condominio, e non soltanto per i reati commessi ai danni di familiari coabitanti, perché «la collocazione sistematica», e un indiretto passaggio di una sentenza di Cassazione del 2010, «ne consentono un’estensione anche per tutelare persone non coabitanti nella stessa casa». Tanto più che questa «interpretazione estensiva» sarebbe «più favorevole all’indagata», giacché altrimenti le uniche alternative a disposizione della giudice per ottenere lo stesso risultato sarebbero state quelle «più gravose», come il divieto di dimora in un intero Comune o addirittura il carcere”.

All’indagata è stato notificato lo sfratto dagli agenti del commissariato Mecenate e potrà tornare nell’abitazione non prima di due mesi:

“Nel frattempo, anche se la 40enne può trovare alloggio nella casa della madre, l’ordinanza, visto il quadro clinico dell’indagata e anche per evitare il rischio che senza casa finisca sotto un ponte, è stata comunicata dalla giudice ai servizi socioassistenziali territorialmente competenti a seguire la donna”.