Musicista pestato, Di Perna: "Gli ho dato solo uno schiaffo"

ROMA, 13 LUG – ''Riconosco che a seguito del diverbio avuto con i ragazzi che si trovavano sotto la mia finestra sono sceso in strada da loro con un bastone in mano. Quando sono sceso si stavano allontanando, li ho raggiunti all'angolo con via dei Serpenti impugnando il bastone nella mano destra. Preciso che ero da solo''. E' la ricostruzione fatta da Massiliano Di Perna, 45 anni, agli investigatori della polizia municipale di quanto avvenne la notte del 26 giugno al Rione Monti a Roma dove venne aggredito e ridotto in fin di vita il musicista Alberto Bonanni.

Il verbale dell'audizione e' stato depositato oggi al Riesame dall'avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Carmine D'Alise, che assieme a Christian Perozzi e Brian Gaetano Bottigliero si trova attualmente in carcere per tentato omicidio. Sulle istanza di revoca del provvedimento di custodia il riesame si è riservato di decidere. Gallo ha spiegato al collegio che "quanto avvenuto è stato una rissa, con diversi gradi responsabilità". Di Perna agli investigatori ha chiarito: "Io non ho chiamato nessuno. Arrivato all'imbocco di via dei Serpenti ho raggiunto gli ultimi appartenenti al gruppo e ho affrontati alcuni (fra di loro c'era anche una ragazza), in particolare ricordo che vi era un ragazzo corpulento e pelato che indossava una maglia di colore bianco ed un altro con una capigliatura tipo 'rasta'". Di Perna, sempre nel corso dell'audizione, ammette di aver colpito con uno schiaffo ''quello grosso e pelato'' mentre ''ho spinto lontano un altro dei ragazzi con il bastone, ma senza colpirlo. Nel parapiglia ho menato schiaffi e pugni ma solo per difesa; ad un certo punto una delle persone con cui stavo litigando, quello pelato con la maglia bianca, mi ha detto 'Basta, basta' e mi ha abbracciato e mi ha convinto a lasciare stare. A questo punto, girandomi, ho visto all'altezza del varco, altre persone che si stavano picchiando (riconoscendo in esse i personaggi con cui precedentemente avevo avuto un diverbio), ma non ne ho riconosciuto nessuno".

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