Erano nascoste nel borsone di un club sportivo dedicato alla memoria di Giovanni Falcone le armi ritrovate dai “falchi” della sesta sezione della squadra mobile di Napoli.
Nella borsa che aveva stampato a grandi caratteri il nome del giudice antimafia ed il logo di un’aquila, gli agenti hanno rivenuto fucili, pistole, munizioni e ricetrasmittenti pronti ad essere utilizzati per un eventuale colpo o, visto il grosso calibro delle armi a pompa, per atti intimidatori nei confronti di commercianti.
Spiega il commissario capo Pasquale Toscano: «Questi borsoni sportivi dall’aspetto anonimo sono molto diffusi ed è per questo che vengono usati per trasportare armi o droga. I malviventi forse pensavano che utilizzandone uno con il nome del giudice Falcone avrebbero reso il lavoro del corriere ancora più agevole».
Questa volta però il trucco del cavallo di Troia non ha funzionato e la borsa, nascosta tra i materiali di risulta di una casa abbandonata a Forcella, non è passata inosservata. «Il ritrovamento – spiega ancora l’ispettore Toscano – è stato possibile soprattutto grazie all’attività mirata della nostra sezione i cui maggiori controlli e perquisizioni in casa di sospettati hanno forse costretto i custodi dell’arsenale a ripiegare su nascondigli meno sicuri».