Napoli, ascensore della Asl guasto da 15 giorni: disabile s'incatena

Pubblicato il 26 Giugno 2012 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI, 26 GIU – Una disabile si e' incatenata davanti al presidio Asl Napoli 1, al corso Vittorio Emanuele di Napoli, al quale non puo' accedere in quanto l'ascensore non funziona da circa 15 giorni. La donna, Brunella Loso, insegnante con gravi problemi alla deambulazione a seguito di poliomelite, ha affisso anche uno striscione con la scritta: ''Vietato l'ingresso ai cani e ai disabili''. Per la donna, numerose sono le barriere architettoniche presenti nella struttura.

''Ho messo questo cartello – spiega la signora Loso – perche' di fatto e' questo il trattamento che hanno riservato alle persone come me. Io mi auguro che il Commissario della Asl si fratturi gambe e braccia per 6 mesi e debba andare come me in una struttura sanitaria con barriere architettoniche e ascensori rotte. Solo facendo un'esperienza del genere capira' la mia condizione che e' uguale a quella di migliaia di altre persone che non solo soffrono per i problemi di disabilita' ma vengono umiliate ed impedite nella fruizione delle strutture sanitarie''. ''Le barriere per i disabili, gli ascensori rotti da settimane e anche per mesi – dichiara il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli, presente alla protesta inscenata dalla signora Loso – fanno capire ai cittadini che per andare in un presidio sanitario bisogna essere in ottima salute ed essere fisicamente preparati a fare molte rampe di scale. Un paradosso tutto della sanita' napoletana. Chi permette questo scandalo oltre a commettere un illecito dimostra di non avere cuore''. ''Ho visto tante persone anziane e malate gravemente uscire ed entrare da questo presidio piangendo – dichiara il capogruppo di Verdi Ecologisti alla I Municipalita' Diana Pezza Borrelli – perche' impossibilitate ad affrontare le rampe di scale. Alcuni si fanno trasportare in braccio o a spalla, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Altri sconfortati si rivolgono a visite private spendendo cifre da capogiro. A pensar male si potrebbe addirittura pensare che e' tutto organizzato per spingere i pazienti verso la Sanita' privata''.