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Napoli, sacchetti davanti alla Provincia e rifiuti in fiamme: cortei “antimonnezza”

di Alberto Francavilla |18 Dicembre 2010 20:39

Due cortei, due anime di Napoli, partiti uno da piazza del Gesù, nel centro antico, l’altro da piazza dei Martiri – salotto buono della città – e tutti, poi, per dire basta alla crisi dei rifiuti. Insieme, i cittadini dei quartieri popolari con quelli delle zone più “in” hanno protestato contro l’attuale piano di smaltimento, chiedendo differenziata, riciclo e compostaggio al posto di discariche e inceneritori.

A organizzare la manifestazione il Comitato dei cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti. I due cortei si sono riuniti in piazza del Plebiscito, dove circa mille persone hanno intonato slogan contro il decreto in discussione alla Camera considerato ”l’ennesima presa in giro”.

Un troncone del corteo partito da piazza del Gesù ha dato fuoco ad alcuni sacchetti davanti alla sede della Provincia di Napoli, in piazza Matteotti. Gli altri manifestanti hanno reagito al gesto teppistico cercando di spegnere le fiamme e hanno sottolineato il carattere pacifico della protesta.

Alcune persone hanno portato anche una installazione che rappresenta una fontana dalla quale fuoriescono sacchetti neri al posto di gocce d’acqua. E, ad aprire il corteo, due alberelli: uno della “vita”, l’altro della “morte”. Il primo, un piccolo abete addobbato con i prodotti della terra, è l’albero che nasce dal compostaggio; il secondo rappresenta l’attuale piano per lo smaltimento rifiuti che prevede discariche e inceneritori.

Davanti alla Prefettura di Napoli, i manifestanti hanno distribuito le loro richieste, in un documento che, fanno sapere, invieranno anche alle autorità locali. Chiedono la realizzazione di impianti per il trattamento della frazione organica dei rifiuti, l’attivazione e l’allargamento della filiera esistente per il recupero e il riciclo di tutti i materiali, il trattamento a freddo, la bonifica dei territori e un incontro pubblico con i vertici della Regione Campania, il Comune e la Provincia di Napoli e della Prefettura.

A manifestare anche alcuni medici dell’associazione italiana ‘Medici per l’ambiente’ che hanno espresso la loro preoccupazione per le ricadute che l’emergenza rifiuti può avere sulla salute dei cittadini.

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