Omicidio Ambrosio, fermati tre romeni/ La maledizione della Gaiola che colpì anche Gianni Agnelli e Paul Getty

Tre uomini, tutti romeni sono stati fermati in relazione all’omicidio dell’imprenditore del grano Franco Ambrosio e di sua moglie Giovanna Sacco. Per uno di essi, di 22 anni, la Procura di Napoli ha emesso un decreto di fermo.

Gli altri due, coetanei del primo, sono attualmente interrogati in Questura. Le indagini della Squadra mobile e della Questura di Napoli si sono concentrate su cittadini di etnia rom in seguito agli elementi emersi nei primi sopralluoghi di ieri.

Uno degli immigrati fermati sarebbe stato individuato per l’uso di uno dei cellulari rubati nella villa dell’imprenditore. Addosso aveva anche alcuni oggetti pure appartenenti ai coniugi uccisi.

Ma intanto i napoletani, la cui superstizione è nota in tutto il mondo, parlano e mormorano.

Il barbaro omicidio di cui sono rimasti vittime  Ambrosio e sua moglie è solo l’ultimo di una lunga scia di episodi di sangue legati alla storia della discesa della Gaiola, quella che dalla collina di Posillipo si tuffa direttamente nel mare del Golfo di Napoli.

Un angolo di paradiso che accoglie dimore da sogno ma anche vicende da incubo che si intrecciano alle leggende popolari e alla storia che risale indietro nel tempo fino all’epoca romana.

La tenuta degli Ambrosio fa parte infatti di un ampio complesso archeologico che comprende un teatro romano e un tempietto dedicato ad Afrodite Opleia, dea protettrice dei navigatori. Lì, cronache di Plinio collocano il poeta Virgilio che avrebbe aperto una scuola di poesia che, in realtà, era però una scuola di magia e di riti antesignani dell’esoterismo.

Ma le leggende più terribili – che ancora oggi i napoletani superstiziosi ricordano con paura – sono quelle legate alla «Villa Maledetta», uno splendido edificio costruito a fine ‘800 su uno scoglio a pochi metri dalla spiaggia della Gaiola, da dove gli investigatori credono oggi che i killer degli Ambrosio siano arrivati fino alla casa dei due coniugi.

Il primo fatto di sangue risale agli anni ’20: proprietario della casa era il professore svizzero Hans Braun, che aveva costruito una teleferica per arrivare direttamente sulla spiaggia. Una sera, però, la teleferica venne colpita da un fulmine proprio mentre trasportava la moglie di Braun, che cadde in acqua e affogò. Il marito venne trovato il giorno dopo su un tappeto con la testa trapassata da un proiettile. La villa finì così nelle mani di Maurice Sandoz, un industriale farmaceutico che morì suicida.

La fama sinistra della casa non venne smentita neanche negli anni ’70, quando Gianni Agnelli comprò la villetta a picco sul mare e pochi giorni dopo si ruppe una gamba sciando. Non si fece spaventare dalla maledizione il miliardario Paul Getty, che acquistò la villa dagli Agnelli, ma poi la abbandonò quando poco dopo suo figlio venne rapito. Ma da dove viene la maledizione?

«Potrebbe essere – spiega Ivan Cuocolo, docente di lettere e studioso delle storie della Gaiola – la stessa dea Afrodite Opleia a vietare agli uomini un’esistenza tranquilla in quell’angolo di paradiso che a lei era stato dedicato e che gli uomini hanno profanato dopo la fine del paganesimo».

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