NAPOLI – Lui ha 51 anni, e al termine di un lungo interrogatorio è stato fermato e accusato di tentato omicidio; lei, sua moglie, 52 anni, si trova in pericolo di vita all’ospedale Cardarelli di Napoli con ustioni sul 50% del corpo. E’ l’epilogo tragico dell’ ennesimo dramma familiare che ha visto vittima una donna e protagonisti una coppia di coniugi di Napoli, Vincenzo Carnevale, qualche precedente per contrabbando, e sua moglie Giuseppina Fraia.
Ancora tutti da decifrare i motivi che hanno indotto l’uomo, in preda a un raptus, a inseguire la donna, per poi investirla con l’auto prima di cospargerla di benzina e di darle fuoco: una sequenza violenta avvenuta in strada, nel quartiere napoletano di Pianura, davanti a numerosi presenti, visibilmente scossi.
Giuseppina Fraia presta servizio come colf e stava andando al lavoro quando il marito l’ha inseguita e l’ha investita con la sua Fiat Tipo procurandole lesioni interne. Ad assistere alla scena alcuni passanti che sono stati subito rassicurati dall’ uomo. A loro ha giurato che non era sua intenzione investirla, ma che voleva solo parlarle, che l’avrebbe condotta in ospedale e che si sarebbe preso cura di lei.
Ed invece, pochi metri dopo, l’escalation di violenza: Carnevale prima ha fatto scendere la moglie dall’auto tirandola per i capelli, poi l’ha cosparsa di benzina, quindi le ha dato fuoco. Una volta condotto in caserma, l’uomo non ha saputo dare spiegazioni al suo gesto lasciando credere che si sia trattato di un raptus. Già in passato tra i due c’erano stati degli episodi violenti, ma la donna non aveva mai trovato la forza di denunciare il marito.
Il tutto sarebbe frutto di una forma di disagio, anche mentale, che l’uomo vive. Probabilmente alimentato anche dal fatto che da tempo l’uomo è senza un lavoro. Giuseppina Fraia, madre di due figlie di cui una minorenne, lavora come domestica ad ore, è una donna conosciuta e benvoluta nel quartiere. Ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Per il marito, invece, si sono aperte le porte del carcere.
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