Napoli. Muore dopo una Tac, aperta un’inchiesta

È morto a 69 anni dopo un’iniezione di liquido di contrasto per Tac. È accaduto a Napoli, nel Centro di medicina Sdn. La commissione sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, ha aperto un’indagine. Il presidente della Commissione d’Inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, ha intanto reso noto l’avvio dell’apertura di un’istruttoria dei Nas afferenti alla commissione del Senato «per comprendere in maniera più approfondita» le dinamiche e gli eventi che hanno determinato la morte dell’uomo.

«Sul fatto – riferisce la nota diffusa dalla Commissione di Orlando – indaga la polizia ed è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Napoli per verificare se vi siano eventuali responsabilità da parte dei sanitari. Il magistrato ha disposto l’esame autoptico sulla salma per risalire alle cause del decesso che, come comunica in una nota la direzione dell’Istituto Sdn, sembra da attribuirsi ad arresto cardiocircolatorio».

«Procederemo, di pari passo con la magistratura, a far luce su quanto avvenuto», ha detto Orlando. «Per questo abbiamo chiesto al presidente della Regione Campania con delega alla Sanità, Stefano Caldoro, una relazione dettagliata su quanto avvenuto, anche in ordine a eventuali responsabilità individuali. Una volta acquisite queste valutazioni», conclude Orlando, «procederemo poi, come d’abitudine in simili circostanze, ad effettuare tutti gli accertamenti di competenza della Commissione parlamentare d’inchiesta».

«Verificheremo se al momento dell’arresto cardio-circolatorio del paziente durante la Tac fosse immediatamente disponibile nell’area della radiologia l’anestesista dedicato al servizio e se nella stessa area fossero permanentemente presenti e funzionanti le attrezzature cliniche necessarie per la rianimazione cardio-respiratoria», ha spiegato Marino.

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