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“Favorivano camorristi”: ordine di arresto per 16 giudici tributari

di Elisa D'Alto |19 Marzo 2012 9:12

NAPOLI – Contenziosi tributari che finivano in modo favorevole ai ricorrenti, spesso vicini alla camorra. Sono 16 i giudici tributari in servizio nel napoletano che sono stati arrestati lunedì mattina dalla Guardia di Finanza. Le misure cautelari riguardano anche otto tra funzionari e impiegati presso Commissioni tributarie; un noto avvocato, che è anche docente universitario; e un commercialista.

La magistratura di Napoli ha disposto per tre dei 16 giudici tributari coinvolti nell’inchiesta la detenzione in carcere, per gli altri 13 gli arresti domiciliari. Inquirenti e finanzieri hanno accertato nel corso delle indagini che decine di contenziosi tributari sarebbero stati oggetto di episodi di corruzione e che in tal modo si sarebbero risolti in maniera favorevole ai ricorrenti, spesso in odore di camorra, con grave danno per le casse dello Stato.

Oltre ai giudici, ai funzionari e agli impiegati tributari coinvolti nell’inchiesta – che operavano presso la Commissione tributaria provinciale di Napoli e la Commissione tributaria regionale per la Campania – sono stati disposti gli arresti domiciliari anche per un componente dell’ufficio del Garante del contribuente della Campania e il divieto di dimora a Napoli per un funzionario dell’Agenzia delle Entrate in servizio nel capoluogo campano.

Agli arrestati sono contestati vari reati: dal concorso esterno in associazione camorristica al riciclaggio, dalla corruzione in atti giudiziari al falso.  L’inchiesta giudiziaria riguarda ”affari” di esponenti di rilievo del clan camorristico Fabbrocino, ritenuto egemone nell’area vesuviana e del Nolano, in provincia di Napoli. Attraverso la indagini della Guardia di Finanza si è poi progressivamente allargata a numerose operazioni illecite, fino a coinvolgere imprenditori operanti nei settori della commercializzazione del ferro, della compravendita immobiliare e della gestione di alberghi. Nell’inchiesta, inoltre, risulta coinvolto un noto gruppo imprenditoriale campano con interessi sull’intero territorio nazionale.

Nell’ambito del blitz sono stati sequestrati beni per oltre un miliardo di euro. Oggetto di sequestro sono attività finanziarie, quote societarie, conti correnti, terreni, fabbricati e auto.

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