NAPOLI – Una banale lite tra vicini per un filo del bucato, poi la follia: Giulio Murolo ha sparato alla moglie poi si è barricato in casa e ha cominciato a esplodere colpi all’impazzata con un fucile a pompa su chiunque gli capitasse a tiro. Succede a Napoli, dove il bilancio è stato drammatico: quattro morti e cinque feriti. Le vittime sono il fratello dell’uomo, la cognata, un ufficiale della polizia municipale e un fioraio che passava di lì in scooter. Le vittime sono: un capitano dei vigili urbani Francesco Bruner (60 anni), vicino di casa dell’infermiere, il fratello dell’assassino, Luigi Murolo (52), e la moglie di questi, Concetta Uliano, 51 anni, (tutti uccisi nella casa) e un passante su uno scooter, Luigi Cantone, un fioraio di 56 anni.
Il capitano della Polizia municipale Francesco Bruner, una delle vittime, ”era libero dal servizio quando ha visto un collega ferito ed è stato colpito”. Il fratello, resosi conto di quello che stava avvenendo, gli ha gridato dalla strada di fermarsi, urlando “che stai facendo”, ma in risposta Murolo gli ha sparato con una pistola, uccidendolo. Lo ha raccontato all’Ansa una testimone oculare, Maria Martucci, titolare di un negozio di fronte alla casa da cui l’infermiere ha sparato all’impazzata.
Tra i feriti due giovani che viaggiavano a bordo di uno scooter in strada, due agenti e un carabiniere. Il raptus, scrive l’Ansa, sarebbe stato determinato da futili motivi. Secondo alcune testimonianze, lo sparatore avrebbe reagito violentemente per un filo destinato al bucato.
Il killer sarebbe un 40enne, di nome Luigi, con l’hobby della caccia, e avrebbe sparato usando appunto uno dei suoi fucili, un calibro 12. Tutto è avvenuto in un appartamento in via Miano, nel quartiere Secondigliano. Dopo alcuni concitati minuti l’uomo è stato fermato grazie a un’irruzione delle forze dell’ordine. Tre dei feriti, ricoverati in ospedale, secondo le prime notizie non sarebbero gravi: si tratta di due agenti di polizia, di un carabiniere e di una terza persona non identificata.
“E’ stata una sequenza di colpi violentissima”. Un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia, racconta quanto accaduto nel primo pomeriggio al civico 41 di via Miano “Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente – spiega Mele – ho pensato che potesse essere una fiction, perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l’uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all’impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona”. FOTO ANSA.