Napoli, video via chat con quattro ragazzini di 13 anni che hanno rapporti. Indaga la polizia postale

Napoli, video via chat con quattro ragazzi di 13 anni che hanno rapporti. Indaga la polizia postale
Napoli, video via chat con quattro ragazzi di 13 anni che hanno rapporti. Indaga la polizia postale (Foto Ansa)

NAPOLI – Un video pedopornografico gira via chat, su WhatsApp e Messenger. Un video di un minuto circa in cui ad avere rapporti sessuali all’aperto in pieno giorno sono quattro minorenni: tre ragazzi e una ragazza di 13 anni. 

L’esistenza del filmato è stata denunciata alla polizia postale dal consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha avuto il video da una fonte anonima. 

Il filmato è stato probabilmente girato qualche mese fa, durante la stagione calda, a giudicare dalle immagini visionate dal Mattino, e avrebbe per protagonisti ragazzi campani, a giudicare dall’accento. 

“Sono scene raccapriccianti – ha detto Borrelli – e purtroppo tutti i protagonisti sembrano assolutamente consenzienti e non in grado di comprendere i problemi cui andranno incontro attraverso la diffusione del video dove, ad eccezione di quello che riprende, sono tutti perfettamente riconoscibili. Abbiamo già vissuto vicende drammatiche legate alla diffusione di video pornografici con vite spezzate dalla vergogna di essere mostrate in pubblico senza ritegno e umanità. Facciamo presto per togliere questo video on line prima che a pagarne le pesanti conseguenze siano quattro bambini”.

Il riferimento alle vite spezzate è a Tiziana Cantone, la giovane donna morta suicida dopo che un video intimo che la vedeva protagonista aveva fatto il giro del web. 

In questo caso si tratta di una situazione che potrebbe portare, una volta accertate le identità dei protagonisti del video (che appaiono tutti riconoscibili a parte colui che riprende), alla sospensione della potestà genitoriale alle madri e ai padri dei quattro ragazzini. 

Secondo quanto riferisce Il Mattino, si tratta del primo caso che vede persone tanto giovani proiettate nell’inferno della pornografia amatoriale.

 

 

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