ROMA – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, entra nel merito del sovraffollamento delle carceri e annuncia la possibilità di un’amnistia o un indulto. ”Ho rinnovato l’auspicio che proposte volte a incidere sulle cause strutturali della degenerazione delle carceri trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle per l’introduzione di pene alternative alla prigione”, ha detto il capo dello Stato rivolto alle Camere.
Il messaggio, chiarissimo, è presente in una dichiarazione diffusa dal Quirinale dopo che Napolitano ha ricevuto alcuni firmatari di una lettera aperta sulla situazione carceraria. Una realtà che, ha detto il presidente, “non fa onore al nostro Paese e ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee”.
Napolitano ha fatto riferimento alle proposte “già in avanzato stadio di esame, per l’introduzione di pene alternative alla prigione”, rilevando che “restano nello stesso tempo aperte all’attenzione del Parlamento, in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà, sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull’attuale formulazione dell’articolo 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.
Il ministro della Giustizia. La proposta del presidente della Repubblica viene condivisa dal ministro della Giustizia, Paola Severino: “Condivido pienamente le meditate parole del Presidente della Repubblica”, perché credo “profondamente che le misure alternative” al carcere “possano essere una soluzione strutturale”, ha detto il ministro, giudicando “realistico” il richiamo di Napolitano” sulle misure di clemenza.
“Condivido pienamente le meditate parole del Presidente della Repubblica ed apprezzo molto il suo invito per un rapido esame del provvedimento sulle misure alternative attualmente pendente presso la Commissione Giustizia della Camera”, afferma il ministro in una nota. “Ho più volte sollecitato io stessa l’accelerazione dell’itinerario parlamentare, credendo profondamente che le misure alternative possano essere una soluzione strutturale al problema del sovraffollamento carcerario e della rieducazione del condannato. Trovo infine estremamente realistico il richiamo del Presidente Napolitano alle procedure imposte dall’articolo 79 della Costituzione per l’adozione di misure di clemenza cui il Parlamento può decidere di far ricorso, ove sussistano i presupposti di un’intesa politica di larga maggioranza”.
La Costituzione. L’articolo 79 della Costituzione citato da Napolitano recita: “L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale. (…) La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabilisce il termine per la loro applicazione. (…) In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge”.
I detenuti in Italia. Secondo gli ultimi dati del Dap (il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) nei 206 istituti di pena italiani ci sono 66.271 detenuti, mentre la capienza sarebbe di 45.568 posti. I detenuti non italiani sono poco meno di un terzo, il 35,8%. Le donne solo il 4,2%.
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