MILANO – Non hanno voluto rinunciare al cenone delle vigilia, né al pranzo di Natale con parenti e amici. Questo nonostante dal 9 dicembre si trovino su una torre ad alcune decine di metri di altezza, alla fine dei binari della Stazione Centrale di Milano, per protestare contro la soppressione dei treni notturni che costerà il lavoro a 800 dipendenti della Servirail, l'ex Wagon Lits.
Oliviero, Giuseppe e Carmine dalla torre non hanno alcune intenzione di scendere. ''Anzi – spiegano in modo ironico – ci prendiamo l'impegno di scendere tra 24 mesi, visto che le Ferrovie si sono impegnate a ricollocarci entro 24 mesi e di questo annuncio non abbiamo alcun riscontro. E quando andiamo a fare la spesa non è che possiamo dire che passeremo a pagare tra 24 mesi''.
Ieri sera hanno consumato una cena a base di pesce, come da tradizione. Sotto la torre le loro famiglie e i colleghi che li riforniscono mettendo il cibo in un cesto che poi viene issato fin lassu'. ''Perché – spiega Oliviero -, la torre è forte ma solo se la base è forte''.
La scena si è ripetuta anche oggi, per un pranzo di Natale che per loro ha costituito la ricerca di un momento di normalità. Alla base della torre un piccolo albero di Natale; sotto la tettoia, accanto alla struttura, i compagni dei tre, con le mogli e i figli, cucinano su fornelli alimentati a gas, bevono un bicchiere di vino per scaldarsi.
''Sono tutti con noi, anche i pendolari'', spiegano dalla torre. Anche i ferrovieri, che lo dimostrano da quando è cominciata la protesta suonando la sirena dei convogli in partenza e in arrivo. Dalla torre rispondono sbracciandosi con i loro fischietti e augurano buon Natale.