Natascia, “a causa di un farmaco picchia il ragazzo e finisce in manicomio”

Pubblicato il 6 Luglio 2012 - 12:27 OLTRE 6 MESI FA
Lapresse

CHIETI – Arrestata per stalking e maltrattamenti dopo aver dato uno schiaffo al ragazzo. Trasferita in carcere e poi in un manicomio criminale. Tutto causato da un farmaco per il Parkinson. E’ la storia di Natascia Berarducci, infermiera dell’Asl di Chieti, “una delle più brave”, dicono i colleghi. La sua storia, riportata dal Corriere della Sera, ha dell’incredibile. Affetta da un Parkinson precoce, che se non curato bene rende difficile ogni movimento, le viene prescritto un medicinale a base di pramipexolo che lei inizia a prendere dal 2005. Ma nel 2007, dopo tre richiami dall’Enea (Ente Europeo del farmaco) la casa farmaceutica che lo produce è indotta a descrivere di alcuni effetti collaterali devastanti che interessano una piccola percentuale di pazienti (3-4%) intaccando in loro tutti quelli che sono i sensori dell’appagamento e della felicità.

Nessuno provvede a informare i pazienti che hanno preso quel farmaco dal 2005 al 2007 dei possibili rischi: shopping compulsivo, gioco d’azzardo compulsivo, ipersessualità e iperbulimia. Natascia rientra in quel 3-4% secondo Flavia Valtosta, farmacologa del San Raffaele di Milano. Si sveglia la notte per mangiare e per giocare al gratta e vinci on line. Arriva a perdere circa 40mila euro, diventa bulimica e aggressiva. Il compagno con cui programmava le nozze non capisce o finge di non capire cosa succede. La denuncia per maltrattamenti arriva in seguito a uno schiaffo di troppo: lui l’accusa di stalking, danneggiamento e lesioni.

“Erano lesioni reciproche ma per la giustizia Natascia diventa una stalker da condannare. I giudici ignorano che la colpa principale di questi comportamenti violenti è un effetto collaterale del farmaco che lei prendeva” dice al Corriere della Sera il suo avvocato, Danielle Mastrangelo. Natascia viene sottoposta a 35 consulenze psichiatriche in 90 giorni, 7 perizie per pericolosità, di cui tre ordinate dal tribunale. Pur risultando tutte a suo favore (e benché incensurata), i giudici le rifiutano la sospensione della pena o gli arresti domiciliari. Cambia tre carceri in tre mesi. Per 23 giorni viene tenuta in isolamento dai parenti. Natascia viene poi trasferita in un Opg, ossia un manicomio criminale.

Solo dopo 106 giorni di carcere i periti del tribunale di Sorveglianza accertano l’incompatibilità con il regime carcerario e la scarcerano. Tuttavia i giudici la condannano anche in Cassazione per stalking.