ROMA – Del naufragio del barcone di migranti avvenuto a largo delle coste libiche in cui sarebbero morti almeno 700 profughi, ha parlato anche Matteo Salvini, da sempre contrario alle operazioni di salvataggio e favorevole ad un blocco navale, a SkyTg24: “Cos’è cambiato a 18 mesi da Lampedusa? Servono altri 700 morti per bloccare le partenze? Se le istituzioni Ue hanno un senso ci vuole tanto a organizzare dei blocchi navali e identificare chi è immigrato clandestino e chi è rifugiato? Non so più come dirlo. L’ipocrisia di Renzi e Alfano crea morti”.
A Salvini hanno subito risposto Carbone e Guerini (Pd) e Renato Schifani e Fabrizo Cicchitto che gli hanno dato dello “sciacallo” che specula sulle tragedie.
Ed anche Matteo Renzi, durante il suo intervento dal Teatro Stabile di Mantova dove ha aperto ufficialmente la campagna elettorale del Pd prima di tornare a Roma per seguire da vicino gli sviluppi, ha rilasciato una prima impressione sulla tragedia: “Il Mediterraneo tutti i giorni c’è una strage. Il cuore batte forte”, ha aggiunto chiedendo come si fa a restare insensibili davanti a cose del genere.
La portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami ha invece fatto un tragico bilancio sui morti nel Mediterraneo parlando ai microfoni di SkyTg24: “Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il bilancio dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille persone. “Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi che conferma – ha aggiunto Sami – la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso”. Dalla Libia, ha ribadito Sami “partono barconi pieni all’inverosimile” e quando questi lanciano la richiesta di aiuto “i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli”.