CATANIA – La nave Diciotti è approdata a Catania la sera del 20 agosto, ma i migranti restano a bordo. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il 22 agosto i magistrati hanno lanciato un appello al governo affinché almeno ai minori fosse concesso di scendere dalla nave. Un appello rilanciato anche da Roberto Fico, parlamentare M5s e presidente della Camera: “I 177 migranti devono sbarcare, poi la contrattazione con l’Unione europea”. Intanto proprio l’Ue: “Continuiamo a lavorare, per noi è un imperativo umanitario”. Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini frena: “No allo sbarco, io vado avanti”.
A bordo della nave Diciotti si trovano al momento 177 migranti, di cui 29 minorenni. Il procuratore della Repubblica dei minori di Catania, Caterina Aiello, ha scritto a Salvini chiedendo che almeno ai minori sia concesso lo sbarco: “Consentite a tutti i minori e ai soggetti vulnerabili presenti sulla Diciotti di sbarcare immediatamente perché sia possibile l’apertura di procedimenti giudiziali a loro tutela e l’inserimento in strutture di accoglienza adeguate”.
Un appello al governo in cui il magistrato ricorda che le convenzioni internazionali e le leggi italiane riconoscono ai minori il diritto al permesso di soggiorno e all’accoglienza in strutture idonee dopo la nomina di un tutore. Nella missiva, la Procura per i minorenni di Catania “evidenzia che sono stati elusi i diritti” dei 29 minorenni non accompagnati tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei”.
La Procura “attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”. L’iniziativa della Procuratrice Aiello fa seguito alla segnalazione di 29 minorenni non accompagnati sulla Diciotti segnalati dal team Unicef-Intersos presente a bordo, chiedendo all’Autorità Giudiziaria di “intervenire, per tutelare i diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali, dalla normativa europea e da quella italiana”.
La mattina di mercoledì Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la Migrazione, ha dichiarato: “Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario”. E nel dibattito arriva anche la dichiarazione di Fico, che si stacca dal governo, e su Twitter scrive: “La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella UE”.
Una posizione, quella del presidente della Camera, in contrasto con le dichiarazioni di Salvini che la mattina del 22 agosto rincarava la dose: “Dopo che il Pd e la sinistra hanno lasciato che l’Italia venisse invasa da più di 700mila immigrati quello ‘imbarazzante’ sarei io? Roba da matti… Io non mollo amici, e vado avanti”.