CATANIA – La Guardia Costiera ha lanciato un appello al Viminale affinché autorizzi lo sbarco dei 150 migranti a bordo della nave Diciotti, approdata nel porto di Catania ormai dal 20 agosto. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] I migranti ormai prigionieri della nave minacciano lo sciopero della fame e intanto avrebbero chiesto di esporre un cartello con scritto “Per favore aiutateci”. Matteo Salvini, ministro dell’Interno, continua con la sua linea dura soprattutto dopo che l’Unione europea il 24 agosto non si è fatta carico della situazione ormai in stallo.
Salvini infatti si oppone allo sbarco, soprattutto dopo la reazione dell’Europa che di fatto si è lavata le mani della situazione della nave Diciotti. Il ministro dell’Interno vorrebbe che le procedure di identificazione dei migranti avvenissero a bordo, come ha annunciato alla trasmissione Zapping della Rai la sera del 24 agosto: “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino”.
Le procedure di cui parla Salvini normalmente richiedono mesi nei centri di identificazione, ma intanto alla nave della Guardia Costiera non resta che attendere le comunicazioni ufficiali dal Viminale, comunicazioni che di fatto non sono mai arrivate. Lo stop allo sbarco infatti è arrivato da Salvini via social network, motivo per cui la Procura di Agrigento sta indagando sull’accaduto.
La tensione a bordo intanto sta salendo e le condizioni in cui versano sono sempre peggiori, ma sale anche nel porto dove i manifestanti della Rete antirazzista hanno riunito un corteo che chiede di far scendere i migranti dalla nave. E un corteo di grande proporzione organizzato da Rete antirazzista, Legambiente, Pax Christi, Cobas, Arci, Anpi, No Muos e centri sociali si svolgerà nella giornata del 25 agosto.