La nave fantasma nel Po: localizzato il relitto della San Giorgio a Punta della Maestra

La nave fantasma nel Po: localizzato il relitto della San Giorgio a Punta della Maestra
La nave fantasma nel Po: localizzato il relitto della San Giorgio a Punta della Maestra

ROMA – E’ stato localizzato, dopo 76 anni, il relitto della Regia Nave San Giorgio, requisita dalla Kriegsmarine (la marina tedesca) dopo l’8 settembre 1943, incagliata e affondata nell’alveo del fiume Po a Punta della Maestra. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] A darne notizia lo storico e ricercatore di Rovigo Luciano Chiereghin. Dopo l’armistizio, separato tra l’Italia e gli alleati, la Marina tedesca requisì la San Giorgio che già dal ’40 svolgeva il servizio di vigilanza foranea in Alto Adriatico con la sigla F95.

Dopo la cattura da parte della Kriegsmarine la San Giorgio mantenne il prestigioso nome del santo molto venerato anche dai popoli nord-europei ma la Marina tedesca mutò il suo distintivo ottico in G107. Il suo compito, non nuovo per la nave, era di svolgere servizio di pattugliamento, facendo spola tra Venezia e Ancona. L’equipaggio tedesco era di 52 uomini per una imbarcazione lunga 54 metri e larga 8, una stazza lorda di 363,61 tonnellate ed era mossa da una macchina a vapore della potenza indicata di 960 cv.

Era armata, con un cannone da 76 mm, e con due mitragliere accoppiate da 20 mm, oltre alle 28 mine e altre armi più leggere. La notte del 12 febbraio del 1944, nel corso di un normale servizio di pattugliamento, la San Giorgio venne sorpreso da una violenta mareggiata in prossimità di Punta della Maestra, alle foci del Po.

Il comandante della nave azzardò una pericolosa manovra di ingresso alla foce del Po di Pila, Busa Dritta con l’intento di entrare nel fiume e mettersi al riparo della burrasca per poi risalire la foce e raggiungere il vecchio faro di Pila presieduto da un comando tedesco.

La manovra non andò a buon fine e la nave rimase incagliata sul basso fondale. L’equipaggio si portò in salvo sulla spiaggia del così detto “Scano della Mula” (oggi Scano Boa). A seguito di ricerche con georadar Chiereghin è riuscito a ritrovare la nave che giace sul fondo del Po riuscendo ad individuare il relitto che risulta sommerso oltre che dall’acqua dai 3 ai 5 metri di sabbia.

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