Nazismo, morto in Austria Milivoj Ansner

VIENNA, 20 GIU – Milivoj Asner, il croato di 98 anni accusato di crimini di guerra durante il nazismo, del quale la Croazia aveva chiesto l'estradizione, all'Austria, e' morto lo scorso 14 giugno a Klagenfurt, in Carinzia, dove viveva dal 1946.

La notizia del decesso e' stata data dai media della regione e dal direttore del centro di cura dove Asner era ricoverato dal 2006, Viktor Omelko. Asner, capo della polizia nella citta' di Pozega durante il regime croato degli Ustascia', alleato dei nazisti, era al terzo posto sulla lista dei criminali di guerra piu' ricercati del centro Simon Wiesenthal. Era accusato di aver partecipato durante la seconda guerra mondiale alla deportazione nei campi di concentramento nazisti di centinaia di serbi, ebrei e rappresentanti della minoranza sinti e rom. L'Austria aveva rifiutato l'estradizione, con l'argomento che, essendo in precarie condizioni di salute, Asner non poteva essere interrogato. Secondo diversi attestati medici, non sarebbe stato infatti in condizioni di sostenere un interrogatorio a causa del stato di grave demenza.

Tuttavia, una foto pubblicata dal Sun che lo ritraeva nel 2008 mentre assieme alla moglie seguiva una partita di calcio di Euro 2008 in tv sulla terrazza di un caffe', metteva in dubbio l'argomento circa le sue critiche condizioni fisiche e mentali. ''L'Austria e' un paradiso per nazisti e il caso Asner lo prova di nuovo'', disse all'epoca Efraim Zuroff, capo del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme. Concetto che il cacciatore di nazisti ha ribadito anche oggi in dichiarazioni all'Agenzia austriaca Apa, commentando la morte del novantottenne croato e il fatto che non gli sia mai stato fatto un processo.

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