Ncc, salta la norma. Stop taxi a Roma Termini e Fiumicino: “Faremo come i gilet gialli”

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Ncc, salta la norma. Stop taxi a Roma Termini e Fiumicino: “Faremo come i gilet gialli”

ROMA – Il maxiemendamento passato all’ora di pranzo aveva scontentato tutti, tassisti e noleggiatori, che da giorni avevano dato vita a un braccio di ferro col governo per rivendicare ciascuno i propri diritti. Poi con lo stralcio della norma sugli Ncc che avevano promesso di “fare come i gilet gialli”, lo scontento è stato solo dei tassisti che in serata hanno bloccato il servizio a Roma, alla stazione Termini e all’aeroporto di Fiumicino, tuonando: “la parola di Salvini e Di Maio vale zero”.

In mattinata a prendersela col governo, con tanto di bandiere della Lega e M5S bruciate, erano stati gli Ncc: oggetto del contendere l’entrata in rimessa degli conducenti dopo ogni servizio, obbligo che per molti di loro comporterebbe spostarsi di diverse centinaia di chilometri. Ma in serata un colpo di scena ha rimesso tutto in discussione: “Da un’analisi sul comma 160bis, il governo ha fatto una valutazione: potrebbe comportare costi aggiuntivi e quindi una scopertura. Per questi motivi il governo ne chiede uno stralcio. Rivedremo il tema successivamente”, ha annunciato il sottosegretario Massimo Garavaglia. Dunque tutto da rifare e probabilmente arriverà l’ennesima proroga che si protrae da anni, indipendentemente dal colore del governo, dell’entrata in vigore della legge 29 1 quater tramite un decreto ad hoc in attesa di un intervento più organico di riforma.

La giornata aveva visto tassisti e Ncc manifestare in piazza: i primi a pochi metri dal Senato, “ci sentiamo traditi dal governo”, gridavano; i secondi prima di scendere in piazza avevano dato vita a flashmob e blocchi sulla Roma-Fiumicino. “Con le modifiche che vuole il governo l’80% delle 80mila imprese saranno impossibilitate a operare in maniera lecita”, aveva detto Giulio Aloisi di Anitrav prima che la norma fosse stralciata, promettendo: “Se le cose non cambiano diventeremo i gilet gialli italiani”.

“Questo ulteriore colpo di scena è l’ennesima dimostrazione di un governo nella confusione più totale – ha detto seccamente Nicola Di Giacobbe, leader di Unica Cgil taxi – Gli unici a trarne vantaggio sono gli abusivi e le multinazionali che stanno investendo sulla disarticolazione e deregolamentazione del servizio pubblico”. Moderata soddisfazione invece per i noleggiatori, per bocca di Giulio Aloisi di Anitrav: “Dopo le ultimissime notizie, ci auguriamo che il governo faccia una proroga di almeno sei mesi dell’entrata in vigore della 29 1 quater per dare la possibilità di riformulare una legge moderna e organica e che permetta anche alle imprese di noleggiatori di fare occupazione e crescita”.

Critico Vasco Errani (Leu): “Che si tolga il comma sugli Ncc è un fatto politico, non di copertura e per questo non è dentro il regolamento, vi prego di pensarci. E’ un vulnus”. Sulla stessa linea Antonio Misiani capogruppo Pd in commissione: “E’ una scelta politica”, perché “l’odore delle bandiere della Lega bruciate sta arrivando in queste stanze”. E in serata la prima risposta dei tassisti: blocco del servizio a Termini e Fiumicino.

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