‘Ndrangheta in Lombardia, il gup Arnaldi: “Autonoma dalla Calabria”

Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, – La ‘ndrangheta in Lombardia e’ ”un’autonoma associazione” che si muove indipendentemente dalla ‘casamadre’ calabrese ed e’ ”composta da soggetti ormai da almeno due (in alcuni casi tre) generazioni presenti sul territorio lombardo, il che spiega anche la presenza di soggetti non di origine calabrese”. Lo scrive il gup di Milano Roberto Arnaldi nelle motivazioni appena depositate della ‘storica’ sentenza che lo scorso novembre ha inflitto 110 condanne fino a 16 anni.

Secondo il gup, ”dalla poderosa attivita’ investigativa”, coordinata dall’aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, in Lombardia si e’ verificata la ”riproduzione” di ”una struttura criminale” che ha operato ”secondo tradizioni di ‘ndrangheta (linguaggi, riti, doti, tipologia di reati) che sono state ‘trapiantate’ in Lombardia”. In questa terra, chiarisce il gup, ”la ‘ndrangheta si e’ trasferita con il proprio bagaglio di cultura criminale”.     Il gup ricorda come ”le articolatissime indagini si siano dipanate senza l’ausilio di alcun collaboratore di giustizia”, ma solo grazie alle tecniche investigative”. Per il giudice inoltre ”la ‘ndrangheta non puo’ piu’ essere vista e analizzata semplicemente con un insieme di ‘ndrine tra di loro scoordinate e scollegato”, ma va vista come un ”organizzazione unitaria”. La cupola lombarda, la cosiddetta ‘Provincia’, si e’ diffusa pero’ ”non attraverso un modello di imitazione”, ma ”attraverso un vero e proprio fenomeno di colonizzazione, cioe’ di espansione su di un nuovo territorio, organizzandone il controllo e gestendone i traffici illeciti”, fino a formare ”uno stabile insediamento mafioso in Lombardia”. Insediamento che, conclude il giudice, dopo che si e’ radicato ha acquistato col tempo ”un certo grado di indipendenza dalla ‘casa madre’, con la quale, pero’, continua ad intrattenere rapporti molto stretti”.