Ndrangheta, processioni commissariate. Sant’Onofrio annulla, a Stefanaconi si fa

Processione dell'Affruntata
Processione dell’Affruntata a Stefanaconi (foto d’archivio)

VIBO VALENTIA – Quest’anno niente processione dell’Affruntata a Sant’Onofrio, dopo la decisione di commissariare le manifestazioni religiose per ‘ndrangheta. Il “rischio passerella dei boss” non ha fermato invece i fedeli di Stefanaconi, l’altro comune del vibonese destinatario della misura di sicurezza. Alle 10:30 di domenica, come da programma, la processione ha avuto inizio: il trasporto delle statue dei Santi è stato affidato alle spalle “perbene” degli uomini della Protezione Civile, così come disposto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza.

Il vescovo di Mileto e i fedeli di Sant’Onofrio invece, fortemente contrariati, si sono ribellati e hanno annullato la cerimonia. Sostituita da una messa celebrata dallo stesso monsignor Luigi Renzo che non ha esitato ad affermare:

“Queste decisioni spettano a noi ed invece sono stato completamente bypassato”.

Nei giorni scorsi c’era stata l’estrazione a sorte di coloro che dovevano portare le statue. Ed è accaduto che tra questi ci fosse, secondo i carabinieri, una persona ritenuta vicina agli ambienti delle cosche della ‘ndrangheta. Per questo motivo il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, dopo aver ricevuto la segnalazione da parte dei carabinieri, aveva deciso di convocare uno specifico Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al termine della riunione si era deciso che le statue sarebbero state affidate alla protezione civile. Ma il fermento e i malumori in paese, a Sant’Onofrio, hanno portato all’annullamento della processione.

Non tutte le persone sono mafiose – ha detto il Vescovo – e per questo motivo ho cercato di mediare cercando di trovare una soluzione alternativa alla protezione civile. Ma rispetto ad una decisione irremovibile da parte delle autorità civili la popolazione di Sant’Onofrio ha deciso di annullare la processione”.

Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha rivolto un invito alla “Chiesa affinché ci sia la massima vigilanza e attenzione per evitare strumentalizzazioni”.

La Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, si era espressa sulla decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Vibo Valentia ritenendo che fosse “coerente con la netta presa di distanza dalla cultura e dalla violenza ‘ndranghetiste che i vescovi calabresi hanno ribadito nell’ultimo documento, in cui hanno anche annunciato l’avvio di corsi sul rapporto tra ‘ndrangheta e Chiesa nei seminari della Calabria”.

Sono anni che in provincia di Vibo Valentia si combatte contro le infiltrazioni delle cosche nei riti religiosi e nelle processioni di Pasqua. Da una recente inchiesta della Dda di Catanzaro, era emerso che la cosca dei Patania di Stefanaconi aveva il potere assoluto sulla gestione dell’Affruntata. A Sant’Onofrio, altro centro del vibonese, nel 2010 la processione fu sospesa e rinviata di una settimana dopo un’intimidazione subita dal priore della confraternita che la organizzava. L’anno successivo ci furono intimidazioni ad alcuni dirigenti della squadra di calcio che si erano offerti di portare le statue.

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