Necrologi per il pentito Valerio Rosano, Stefania Petyx chiede selfie di solidarietà ma nessuno accetta Necrologi per il pentito Valerio Rosano, Stefania Petyx chiede selfie di solidarietà ma nessuno accetta

Necrologi per il pentito Valerio Rosano, Stefania Petyx chiede selfie di solidarietà ma quasi nessuno accetta

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Necrologi per il pentito Valerio Rosano, Stefania Petyx chiede selfie di solidarietà ma nessuno accetta

ADRANO (CATANIA) – Dopo il caso del necrologio scritto per un vivo, il ventiseienne Valerio Rosano, figlio del boss Vincenzo e pentito, l’inviata di Striscia la Notizia Stefania Petyx è andata a chiedere ai cittadini di Adrano (Catania) di farsi un selfie per condannare la mafia. Ma pochissimi hanno accettato. Molti, invece, coloro che hanno condiviso il concetto espresso in quei necrologi affissi in città: chi collabora con la giustizia è “un morto che cammina”.

Questo il messaggio di morte di quei necrologi. Un messaggio assai è stato ben recepito dagli altri abitanti di Adrano. Stefania Petyx ha tentato di capire se tutti i cittadini fossero d’accordo con il messaggio.

Così, munita di un paio di cartelli con parole di condanna nei confronti della mafia, ha chiesto ad alcuni abitanti di farsi un selfie con quei manifesti. Ma tutti gli intervistati hanno rifiutato. “Non è tanto piacevole” si limita a spiegare un uomo, mentre un altro ragazzo definisce il pentito Rosano “un morto che cammina”, criticando la sua decisione di costituirsi perché così si è condannato da solo.

Valerio Rosano, 26 anni, è figlio del boss Vincenzo anche lui detenuto ed esponente di spicco del clan Santangelo. Condannato a 14 anni di reclusione per droga, Valerio Rosano da alcuni mesi sta rendendo spontanee dichiarazioni alla Procura distrettuale di Catania.

Nei manifesti listati a lutto c’è scritto “I funerali avranno luogo nella chiesa Via della Regione, il giorno 27 settembre alle ore 16.30”, ma in quella strada non c’è alcuna chiesa, ma c’è la sede del commissariato della polizia di Stato. I necrologi sono stati rimossi. Due le ipotesi su cui sta indagando la magistratura: una minaccia o anche, ed è quella più probabile, la richiesta che la famiglia di Rosano prenda le distanza da lui.

 

 

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