Negò Olocausto e campi di concentramento, prof. Roberto Valvo assolto

Negò Olocausto e campi di concentramento, prof. Roberto Valvo assolto
Il campo di concentramento di Auschwitz (Foto Lapresse)

ROMA – Nel 2008 disse in classe che l’Olocausto non era provato e che i campi di concentramento non erano mai esistiti. Ora il professore Roberto Valvo, docente di Storia dell’arte al liceo artistico di via di Ripetta, a Roma, è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.

L’insegnante era stato denunciato dai genitori di una sua studentessa della IV C, che aveva raccontato a casa le frasi del professore scaturite dall’origine ebraica del suo cognome, ricordano Giulio De Santis e Fulvio Fiano sul Corriere della Sera. 

“Il professore dopo aver affermato che bisogna stare attenti agli ebrei perché sono furbi, intendendo disonesti, ha detto che secondo lui non erano veri i fatti dell’Olocausto e dei campi di concentramento e che i filmati sulle deportazioni erano falsi fatti anni dopo e non nel periodo storico originario. Ha messo in discussione il numero dei morti, dicendo che i sei milioni non erano sicuri, che la stima era errata. E che durante la guerra tutti erano magri, non solo chi era nei campi di concentramento”.

A processo il pm aveva chiesto una condanna a cinque mesi di carcere in base alla legge Mancino sulla discriminazione o odio etnico, nazionale, razziale o religioso.

Ma per il giudice “il fatto non sussiste”. Del resto nel codice penale italiano non esiste una specifica norma sul negazionismo, respinta di recente dopo il video testamento choc dell’ex ufficiale delle SS Erich Priebke.

 

 

 

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