Neonato con l'intestino nel petto a causa di un'ernia, salvato dai medici a Siena Neonato con l'intestino nel petto a causa di un'ernia, salvato dai medici a Siena

Neonato con l’intestino nel petto a causa di un’ernia, salvato dai medici a Siena

Neonato con l'intestino nel petto a causa di un'ernia, salvato dai medici a Siena
Neonato con l’intestino nel petto a causa di un’ernia, salvato dai medici a Siena (Foto Ansa)

SIENA – Un bimbo è nato con l’intestino nel petto a causa di un’ernia diaframmatica che gli aveva spostato gli organi addominali stavano dentro il torace. Ma, come riporta l’Adnkronos, grazie a “un intervento complesso e tra i pochi in Italia, effettuato al Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena”, il piccolo è stato salvato dall’équipe di Chirurgia pediatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria senese, diretta da Mario Messina, in collaborazione con l’ospedale di Arezzo dove è nato.

“I colleghi di Arezzo si sono subito resi conto del problema – spiega Messina – e si sono attivati per stabilizzare il distress respiratorio del bambino, mettere in sicurezza il piccolo e organizzare il trasferimento a Siena. Il neonato è stato operato in toracoscopia, una procedura chirurgica mininvasiva che con tre fori nell’addome, due da 3 millimetri e uno da 5 mm, ha permesso di riposizionare gli organi interni, in particolare spostando dal torace il colon e l’intestino e mettendoli al loro posto nell’addome, e di chiudere l’ernia diaframmatica che metteva in collegamento il torace con l’addome”.

“L’intervento – precisa Molinaro – è durato circa 3 ore ed è stato tecnicamente complesso perché gli spazi per le manovre operatorie erano molto ridotti e le difficoltà respiratorie presenti erano importanti, ma abbiamo preferito l’utilizzo della chirurgia mininvasiva perché questa procedura consente un più rapido decorso operatorio e una miglior risposta da parte del piccolo paziente. Dopo un ricovero in Terapia intensiva neonatale, affidato alle cure dell’équipe di Barbara Tomasini, il piccolo ha iniziato a mangiare e dopo pochi giorni è tornato a casa. Il follow-up sarà seguito dai colleghi di Arezzo”. (Fonte Adnkronos).

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