Inferno gelo: 7 morti. Quattro regioni a rischio black out

Foto Lapresse

ROMA – Gelo killer in Italia: nella sola giornata del 4 febbraio sette persone sono morte per il maltempo che si è abbattuto soprattutto sul Centro Italia. C’è chi è morto per il freddo, chi sotto la neve. E il meteo non rassicura, anzi: il picco di freddo è previsto per martedì 7 febbraio.

Oltre ai morti, i disagi sono tantissimi: treni bloccati e soprattutto quattro regioni sono a rischio black out (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania). Sono moltissimi i comuni che hanno fatto registrare già black out quasi totali.

Ecco l’elenco delle vittime.

A Pietradefusi (Avellino) una donna di 46 anni, Anna Maria Di Cristo, è rimasta schiacciata sotto il peso della tettoia di una serra crollata a causa della neve.

A Barete (L’Aquila) un uomo di 34 anni è morto nella propria auto a causa dell’esalazione di monossido di carbonio. L’uomo si era addormentato nell’autovettura, impossibilitato a uscire per le condizioni meteo proibitive.

Carmelo Renzi, 68 anni, è stato trovato morto nella sua auto parcheggiata in piazza a Sant’Agapito (Isernia). L’arresto cardiaco che lo ha ucciso è stato provocato da un infarto.

Domenico Martino, 62 anni è morto schiacciato da un capannone agricolo crollato nel pomeriggio a Frosinone sotto il peso della neve.

Una donna senzatetto di 48 anni, ucraina, è stata trovata morta in una baracca ad Ostia (Roma). La donna era avvolta in un sacco a pelo.

Un uomo di origine tedesca è stato trovato morto all’esterno della rocca medievale di Castiglione del Lago (Perugia).

A Deliceto (Foggia), un ottantenne è morto prima che l’ambulanza che doveva soccorrerlo riuscisse ad arrivare, bloccata dalla neve.

Infine due sciatori, Hubert Leitgeb di 46 anni e suo cognato Lorenz Keim di 43, sono rimasti uccisi, travolti da una valanga caduta a Passo Stalle, in Alta Val Pusteria, al confine con l’Austria.

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