Nichi Vendola-Eddy Testa battesimo per il figlio. Il prete: “Nulla osta”

Nichi Vendola-Eddy Testa battesimo per il figlio. Il prete: Nulla osta
Nichi Vendola-Eddy Testa battesimo per il figlio. Il prete: Nulla osta

ROMA – Nichi Vendola e il compagno Eddy Testa hanno fatto battezzare loro figlio Tobia. Per il sacerdote e per lo stesso vescovo della vicina Gaeta nessun problema o ostacolo al sacramento. La cerimonia si è tenuta domenica 9 ottobre nella chiesa di San Michele a Suio, nella località termale di Castelforte, il paese in provincia di Latina di cui è originario Testa, cittadino canadese, e in cui la coppia ha deciso di vivere, per tutelare la propria privacy e quella del figlio.

Alla cerimonia erano presenti pochi invitati. La famiglia dell’ex governatore della Puglia ha scelto di vivere momentaneamente a Castelforte, luogo lontano dai riflettori, dopo una parentesi in Canada.

Tobia è nato grazie all’utero in affitto negli Stati Uniti (in Italia questo tipo di tecnica non è permessa) grazie al seme del padre Eddy Testa e agli ovuli di una donatrice americana di 29 anni. Una scelta, quella di Vendola e del compagno, che aveva provocato forti polemiche, tanto che per tutelare la propria privacy Vendola, che per la paternità ha scelto di lasciare la politica attiva, e il compagno hanno vissuto a Montreal, in Canada, per alcuni mesi dopo la nascita di Tobia. A giugno, il rientro in Italia e la scelta di vivere a Castelforte.  Il piccolo Tobia ha oggi circa sette mesi.

Il nuovo vescovo di Gaeta, Luigi Vari, ha specificato che era stato “informato” già da tempo del desiderio della coppia di voler battezzare il loro bambino e di non aver trovato niente in contrario:

“Sapevo tutto in anticipo. Mi era stato chiesto il permesso, non ho trovato nulla da ridire perché in linea con quello che dice papa Francesco, ovvero di non creare nuovi atei. Il Codice di Diritto Canonico, tra l’altro, specifica il vescovo di Gaeta a Repubblica, come prevede l’accoglienza per i divorziati lo fa anche per situazioni del genere e la prima cosa è quella di tutelare i bambini”.

 

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