ROMA – Dopo il marito di Alessandra Mussolini, e dopo Andrea Cividini, vicecapo del settore informatico di Bankitalia, continuano ad uscire i nomi eccellenti finiti nella lista dei clienti delle baby squillo dei Parioli. L’ultimo è Nicola Bruno, 35 anni, avvocato, sposato da poco. Accusato di aver avuto incontri sessuali a pagamento con Aurora e Azzurra (14 e 15 anni) in un appartamento dei Parioli. Lo accusano di sfruttamento della prostituzione, gli contestano di essere stato più volte in quella casa. Suo padre è Donato Bruno, anche lui avvocato, onorevole di Forza Italia, che in passato ha guidato la Giunta delle elezioni e la Giunta del regolamento della Camera ed è ritenuto uno dei falchi del partito di Silvio Berlusconi.
Il Corriere della Sera racconta quindi in che modo si è arrivati al nome di Nicola Bruno:
Sono state le intercettazioni a indirizzare le indagini su Nicola Bruno. Nel settembre scorso, dopo la denuncia della madre di Aurora, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi decidono di mettere sotto controllo il cellulare della ragazzina proprio per individuare sfruttatori e clienti. Hanno già un lungo elenco di numeri telefonici e di messaggi whatsapp consegnato dalla signora, ma devono effettuare controlli diretti, soprattutto capire se davvero la ragazzina sia finita nelle mani di due aguzzini che la costringono a prostituirsi.
Per quello i carabinieri si muovono con i nomi dei clienti:
Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo si concentrano sugli uomini che entrano ed escono da quel palazzo di viale Parioli, sulle conversazioni, sugli appuntamenti. E tra i contatti frequenti viene individuato anche il telefono del giovane legale. Vengono disposte ulteriori verifiche, raccolti quegli elementi che i magistrati hanno definito “incontrovertibili”. Quando il quadro degli accertamenti è completato si decide di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati insieme a quello di altre 20 persone.
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