Nicola Cosentino arrestato: “Aggravante amicizia e favori da clan Casalesi”

Nicola Cosentino arrestato: "Aggravante amicizia e favori da clan Casalesi"
Nicola Cosentino (Foto LaPresse)

NAPOLI – “Amicizia e favori dal clan dei Casalesi“. Questa l’aggravante delle accuse rivolte all’ex sottosegretario Pdl, Nicola Cosentino, arrestato per la seconda volta in un anno la mattina del 3 aprile. Agli arresti sono finite altre 13 persone, tra cui i fratelli di Cosentino

Le ipotesi di reato avanzate dal tribunale di Napoli sono di concorrenza illecita, episodi di estorsione e concussione per favorire l’attività degli impianti di distribuzione di carburanti gestiti dalla sua famiglia.

Le società ‘Aversana Petroli’, ‘Aversana Gas’ e ‘Ip Service’, secondo quanto emerso dall’inchiesta della Dda, si sarebbero assicurate il rapido rilascio di permessi e licenze per la costruzione degli impianti, anche in presenza di cause ostative. Attraverso coercizioni nei confronti di amministratori e funzionari pubblici locali, avrebbero ottenuto atti amministrativi illegittimi da parte del Comune di Casal di Principe e della Regione Campania, per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte della concorrenza.

Per gli inquirenti, esisteva un sistema criminoso capace di incidere profondamente sul mercato a vantaggio delle ditte riconducibili ai Cosentino. Elementi centrali erano l’influenza politica di Nicola Cosentino e il ruolo svolto dal clan dei Casalesi. Dall’inchiesta emerge che i vertici della cosca avevano imposto ai propri affiliati il divieto di operare estorsioni ai danni degli impianti facenti capo ai Cosentino, mentre il “pizzo” veniva praticato ai danni dei concorrenti.

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