Nido Lager, la denuncia dei genitori: “Mio figlio terrorizzato”

Lo sussurravano in tanti.  Qualcuno, nel dubbio, aveva persino “ritirato” il piccolo dal nido. Ma per far scattare l’indagine sull’ asilo nido “lager” Cip Ciop di Pistoia serviva una denuncia. E, dopo tanto vociare, una coppia si è decisa a presentarla.

Uno dei due, il padre, fa parte delle forze dell’ordine e racconta che, quando ha deciso di portare suo figlio al Cip Ciop c’era chi lo aveva messo in guardia. «Qualcuno — raccon­ta  il padre al Corriere della Sera— mi ha anche detto che ero pazzo a mandare mio figlio lì, con tutto quel­lo che si diceva in gi­ro. Ma io non volevo credere a quelle che mi sembravano solo voci infondate».

Ma per capire che qualcosa in quell’asilo non andava è bastato qualche mese. Il piccolo aveva sei mesi quando è entrato nel nido,troppo pochi per parlare e per farsi capire. A un anno però, la situazione è già diversa. I genitori raccontano di un bambino terrorizzato: «Non ne voleva sape­re di andare in quella scuola e quan­do si trovava di fronte soprattutto al­cune insegnanti era ancora più ner­voso del solito, come impaurito».

E questo bimbo è stato più fortunato di altri. Racconta la madre che al nido ci andava saltuariamente, e spesso neppure ci mangiava. Un bene viste le sevizie di cui sono accusate le maestre:  piccoli lasciati nel loro vomito, obbligati a mangiare con la forza, anche cibo bollente. E, soprattutto le botte. Anche quei pochi giorni trascorsi al Cip Ciop sono stati sufficienti a cambiarlo. «Quando tornava a casa era aggressivo — continua la madre — sembrava avere pochissimi stimoli e io avevo la netta impressione che da quando andava a scuola avesse fatto più passi indietro che avanti». Ma per le maestre era tutto normale: «Avevo anche chiesto alle insegnanti se ci fossero problemi ma loro hanno sempre negato».

Le voci a Pistoia circolavano da tempo ma nessuno aveva denunciato. Non lo ha fatto una mamma che ha trovato suo figlio solo, tutto sporco in un angolo del giardi­no senza che nessuno sapesse spiegarle il perchè. Non lo hanno fatto le maestre che se ne sono andate perchè in disaccordo con i metodi della titolare del Cip Cipo, Anna Scuderi, una delle accusate. Non lo ha fatto nemmeno il medico del pronto soccorso che visitando un bambino gli ha trovato una lussazione, qualcosa che può essere causata solo da un adulto. Non, come dicono le maestre, dal fatto che i bambini giocano e cadono perchè «si sa che sono fatti così».

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