Noemi Durini, ispezione sui magistrati. Hanno omesso di intervenire?

Noemi Durini, ispezione sui magistrati. Hanno omesso di intervenire?
Noemi Durini, ispezione sui magistrati. Hanno omesso di intervenire?

SPECCHIA – Avviare accertamenti preliminari attraverso gli organi di polizia giudiziaria: è questa la prima attività che di norma viene svolta da una procura quando riceve una notizia di reato. Se la procura dei minorenni di Lecce lo abbia fatto, in merito al caso di Noemi Durini, la sedicenne uccisa dal fidanzatino a Specchia, con quali tempi e con quale mandato, lo stabiliranno gli accertamenti avviati dal ministero della Giustizia e dal Csm.

Gli ispettori dovranno verificare se c’è stato omesso intervento da parte della magistratura nonostante le denunce della famiglia, le botte sul corpo di Noemi documentate con tanto di evidenze fotografiche della madre ai carabinieri, i tso sul 17enne e la controdenuncia della famiglia del ragazzo per molestie.

Materiale per non restare inerti ce ne era, eccome. Il ministro Orlando ha chiesto all’ispettorato di verificare se ci sono state sottovalutazioni e se l’omicidio della sedicenne poteva essere evitato. Per questo gli ispettori svolgeranno accertamenti preliminari sull’operato dei pm minorili a cui era giunta la denuncia della mamma di Noemi contro il fidanzato reo confesso dell’omicidio.

Sulla vicenda anche la prima commissione del Csm ha chiesto al comitato di Presidenza l’apertura di una pratica. Ispettori e Csm dovranno verificare anche un altro particolare finora inedito: anche la famiglia del ragazzo, a 15-20 giorni di distanza dalla denuncia della famiglia Durini, aveva denunciato la ragazza per stalking. Le denunce incrociate risalirebbero al maggio scorso e proverebbero l’astio crescente tra le due famiglie, tanto che il padre del 17enne si era spinto a commentare su Facebook che il fidanzamento tra Lucio e Noemi era “un cancro”.

La commissione del Csm potrebbe ora acquisire le denunce e verificare che tipo di approfondimenti sono stati disposti dai magistrati che le hanno ricevute. Gli accertamenti cercheranno di dare una risposta alla domanda assillante che tutti si pongono in queste ore: il delitto si poteva evitare? “Non possiamo fornire, allo stato, una risposta a questa terribile domanda” – spiega il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Ma l’organo di disciplina della magistratura verificherà “se ci sono stati problemi, omissioni oppure no” nella vicenda.

L’attenzione è puntata soprattutto sulla denuncia della mamma della vittima che accusava il ragazzo di lesioni e minacce nei confronti della figlia. Il referto medico allegato parla di una prognosi di 2-3 giorni per uno schiaffo al volto. Imma Durini era disperata perché temeva per la sorte della figlia che da un anno frequentava quel ragazzo violento, in cura al Sert e sottoposto più volte a trattamento sanitario obbligatorio. Con la denuncia chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare le violenze e per allontanarlo dalla figlia.

Ne erano nati due fascicoli: uno penale per violenza privata, l’altro, civile, per verificare il contesto familiare in cui vive il giovane e se fossero in atto azioni o provvedimenti per porre fine alla sua indole violenta. Procedimenti – a quanto è dato sapere – che non hanno portato ad alcun provvedimento cautelare, come il divieto di avvicinarsi alla sedicenne.

Pare, invece, che i giudici si siano interessati a Noemi. A giugno scorso, ha rivelato il sindaco di Specchia, Rocco Pagliara, “il Tribunale per i minorenni ha chiesto agli assistenti sociali una relazione sulla situazione famigliare di Noemi. Sulla base di questa relazione e di valutazioni autonome del Tribunale, i giudici hanno emesso un provvedimento di presa in carico della ragazza da parte dei servizi sociali. Il provvedimento sarebbe arrivato ai servizi sociali il 5-6 settembre”, cioè due giorni dopo la scomparsa di Noemi. Troppo tardi, era già morta e il suo cadavere sarebbe stato ritrovato soltanto 9 giorni dopo.

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