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Noemi Durini, papà del fidanzato accusato di sequestro e occultamento di cadavere

di Maria Elena Perrero |14 Settembre 2017 8:20

Noemi Durini, papà del fidanzato accusato di sequestro e occultamento di cadavere (Foto Ansa)

Noemi Durini, papà del fidanzato accusato di sequestro e occultamento di cadavere (Foto Ansa)

CASTRIGNANO DEL CAPO (LECCE) – Anche il padre del fidanzato di Noemi Durini è indagato. Nei suoi confronti si procede per i reati di sequestro di persona e occultamento di cadavere. Avrebbe, in altre parole, aiutato il figlio di 17 anni, fidanzato di Noemi, a far sparire la ragazzina di Specchia (Lecce).

Il corpo della giovane è stato trovato in un pozzo nelle campagne di Castignano del Capo (Lecce), coperto di pietre. E’ stato lo stesso fidanzato, che ha confessato il delitto, a portare i carabinieri sul luogo in cui si trova il corpo della sedicenne. Nei suoi confronti pendono le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. 

Il giovane ha anche rischiato il linciaggio mercoledì sera: uscito dalla stazione dei carabinieri di Specchia, dove è stato ascoltato dal Procuratore, ha sfidato la gente che gli fischiava davanti alla stazione alzando la mano destra in segno di saluto. Ad attenderlo c’erano oltre un migliaio di persone, soprattutto giovani.

Il giovane, col cappuccio della felpa sulla testa, ha sorriso, sfidando la gente e provocando la reazione dei presenti che hanno tentato di raggiungerlo e di aggredirlo nonostante il cordone di sicurezza dei carabinieri. Il giovane è stato fatto salire a fatica su un mezzo dei carabinieri ed è stato poi condotto presso la compagnia dei carabinieri di Tricase in attesa di essere portato in carcere.

In giornata i carabinieri, alcuni dei quali dei Ris di Roma, hanno perquisito la casa della famiglia del fidanzato di Noemi a Montesardo di Alessano (Lecce) in cerca di tracce biologiche della ragazza.

Intanto, un avviso di garanzia per sequestro di persona e occultamento di cadavere è stato notificato al papà del ragazzo. L’atto è stato notificato all’indagato in occasione della perquisizione in corso nell’abitazione di famiglia.

Intanto emerge che il ragazzo era particolarmente violento. A 17 anni era già in cura al Sert per uso di droghe leggere, aveva subito tre trattamenti sanitari obbligatori in un anno e aveva qualche guaio con la giustizia. Pur non avendo la patente, guidava regolarmente la Fiat 500 della mamma e se ne vantava con gli amici.

Ciò che descrive meglio la personalità del giovane è un breve video, acquisito dai carabinieri, nel quale il diciassettenne, la scorsa settimana, è stato ripreso con un cellulare da un automobilista mentre rompe a colpi di sedia i vetri di una vecchia Nissan Micra parcheggiata per strada ad Alessano. L’auto sarebbe di una persona con la quale il giovane avrebbe avuto un acceso litigio pochi giorni dopo la scomparsa della minorenne e poco tempo dopo un alterco avuto con il padre di Noemi che si era recato ad Alessano per avere notizie sulla figlia.

Ma c’è di più. Qualche settimana fa il ragazzo era stato denunciato alla Procura per i minorenni dalla mamma di Noemi, Imma Rizzo. La donna chiedeva ai magistrati di intervenire per far cessare il comportamento violento del ragazzo e per allontanarlo dalla figlia, che frequentava con qualche difficoltà l’istituto professionale ‘Don Tonino Bello’ di Alessano. Il fidanzato “era possessivo e geloso, non voleva che mia cugina vedesse altre persone, la picchiava”, racconta Davide, cugino della vittima.

L’unica conseguenza che ha prodotto la denuncia della mamma della sedicenne è stato un inasprimento dei rapporti tra le famiglie dei due fidanzati.

 

 

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