Noemi Durini, papà del fidanzato: "Mi disse del delitto, l'ho esortato a confessare" Noemi Durini, papà del fidanzato: "Mi disse del delitto, l'ho esortato a confessare"

Noemi Durini, papà del fidanzato: “Mi disse del delitto, l’ho esortato a confessare”

Noemi Durini, papà del fidanzato: "Mi disse del delitto, l'ho esortato a confessare"
Noemi Durini, papà del fidanzato: “Mi disse del delitto, l’ho esortato a confessare”

LECCE – “Ho cercato in tutti i modi di aiutarlo mio figlio. È malato, l’ho visto cambiare di giorno in giorno, peggiorare da quando aveva conosciuto quella ragazza. Non mi hanno aiutato”. Si dispera papà Biagio, 61 anni. Ad alcuni familiari avrebbe detto di avere saputo che il figlio 17enne sarebbe andato a confessare il delitto di Noemi Durini la sera prima e di averlo esortato: “Se hai le palle vai da solo”.

“Mai – racconta – avrei aiutato mio figlio a commettere un simile gesto”. Circostanza che gli inquirenti stanno approfondendo. Lui e sua moglie Annamaria sono chiusi nella loro casa a Montesardo. La loro casa è stata perquisita per ore dai militari del Ris provenienti dalla capitale a caccia di indizi utili per comprendere i diversi ruoli in questa drammatica vicenda. Annamaria è convinta dell’innocenza del marito. L’ha detto in tv: “No, sono sicurissima, possono girare quanto vogliono, per lui sono sicura, non centra nulla”.

Come scrive Il Mattino:

Biagio in questa brutta storia è indagato per occultamento di persona. Nella sua Fiat 500 che il 17enne pur non avendo la patente guidava nella notte del delitto il Ris ha rinvenuto tracce di sangue sfuggite al lavaggio precipitoso della vettura. Una sulla cintura di sicurezza, l’altra all’esterno. Verranno analizzate per comprendere se le tracce ematiche siano della giovane donna.

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