ROMA – Il bilancio del naufragio del traghetto Norman Atlantic per ora dice 11 vittime. Ma a mettere angoscia, in queste ore, è la conta dei dispersi. Sono ancora 30. E il timore è che molti di questi trenta siano morti e siano ancora sul relitto.
Oggi 30 dicembre il numero delle vittime è cresciuto ancora. Due soccorritori albanesi hanno infatti perso la vita perché colpiti da una fune mentre cercavano di agganciare il traghetto. Le vittime italiane accertate sono invece tre. Si tratta di Carmine Balsano, Giovanni Rinaldi e Michele Riccardo, tre camionisti italiani che su quel traghetto, in origine, neppure dovevano viaggiare.
Erano partiti da Napoli diretti a Patrasso per imbarcare un carico di pesce. Una serie di imprevisti e ritardi li ha portati a imbarcarsi sul Norman Atlantic dove hanno trovato la morte.
Un quarto camionista, invece, è ancora disperso. Si tratta di Giuseppe Mancuso, 57 anni, di Messina. Di lui non si hanno notizie dal giorno dell’incidente. All’alba di domenica l’ultimo contatto telefonico con i suoi familiari: una chiamata per dire che c’era un incendio a bordo della nave e che stava salendo su una scialuppa insieme ad altri passeggeri per mettersi in salvo. Mancuso non risulta tra le vittime accertare, ma il suo nome non figura neppure negli elenchi delle persone già sbarcate anche se la Marina Militare spiega che la lista è in continuo aggiornamento e ben lungi dall’essere completa.
Difficile, in queste ore, fare chiarezza sui numeri. Secondo Giuseppe Volpe, capo della Procura di Bari le persone a bordo erano 499 e c’erano anche numerosi clandestini, nascosti nelle stive. Il timore, per Volpe, è che “recuperato il relitto troveremo a bordo altri morti”. Anche perché, al momento, di 179 persone non si hanno notizie. “Forse sono sui mercantili”, ha continuato il procuratore. Sono stati inoltre acquisiti i verbali “delle persone ascoltate e i telefonini che avevano ripreso immagini nave naufragata”.
Per due delle 10 vittime del Norman Atlantic “non è stato possibile il recupero delle salme”, che sono disperse in mare.
Anche per chi è stato soccorso l’odissea prosegue. La nave San Giorgio, che ha recuperato circa 180 persone, rientrata a Brindisi solo nella serata del 30 dicembre. E’ rimasta a lungo vicina al traghetto nel tentativo di recuperare altre persone prima di fare rotta verso Brindisi. Nello stesso porto in cui verrà trainata la Norman Atlantic.
Le inchieste.
Al momento sono tre le inchieste aperte sul naufragio dalle procure di Bari, Brindisi e Lecce. I tre fascicoli verranno in ogni caso unificati in un’unica inchiesta a Bari sotto la guida del procuratore Giuseppe Volpe. Gli indagati, in questa fase, sono il comandante della Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, e l’armatore della nave Norman Atlantic, Carlo Visentin. Le ipotesi di reato sono naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Argilio Giacomazzi da Brindisi a Bari.
Il comandante del Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi, è arrivato a Brindisi a bordo della nave San Giorgio ma dopo lo sbarco il comandante e 22 membri dell’equipaggio del traghetto saranno portati a Bari per essere interrogati dagli inquirenti.
Nel corso della giornata si era diffusa la voce che i parenti di Giacomazzi sarebbero giunti in Puglia, ma non si ha conferma della notizia e la moglie e la figlia del comandante non hanno risposto alle telefonate dei giornalisti. Il comandante Giacomazzi dovrebbe uscire dal porto di Brindisi senza incontrare i numerosi cronisti, fotografi e cameramen, che stanno documentando a Brindisi l’arrivo dei naufraghi.
Investigatori ascoltano l’equipaggio.
Alcuni componenti dell’equipaggio del traghetto sono stati ascoltati dagli investigatori durante la navigazione che ha condotto nel porto di Brindisi la nave della Marina militare San Giorgio, a bordo della quale ci sono anche circa 200 naufraghi. Secondo quanto si è appreso, gli investigatori hanno raggiunto la nave trasportati da un elicottero. Si tratta di personale della Squadra mobile, della Polizia di Frontiera e dell’ufficio Immigrazione e della Digos della questura di Brindisi.
Primi naufraghi a terra.
I primi naufraghi della Norman Atlantic hanno lasciato nave San Giorgio dopo le 21,30 del 30 novembre e hanno potuto riabbracciare i parenti che li attendevano fuori dal terminal del porto di Brindisi, nei pressi della rampa di accesso alla nave.
Le operazioni di sbarco procederanno per alcune ore, in attesa anche che vengano ultimati a bordo gli interrogatori da parte degli investigatori. Vicino alla nave si vedono anche i carri funebri con cui dovrebbero essere trasportate a Bari alcune delle salme dell’incidente in mare.
Il video da Repubblica.it
Foto LaPresse