BARI – “Gli uomini picchiavano le donne”. A raccontarlo sono due testimoni che si trovavano a bordo della Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco, domenica 28 dicembre, al largo dell’isola di Corfù, e sul quale hanno perso la vita 10 persone. Il soprano greco Dimitra Theodossiou, contattato al quotidiano la Repubblica, dopo il salvataggio e il ricovero all’ospedale di Lecce, per un principio di ipotermia. E un camionista greco di 32 anni, di nome Christos Perlis, contattato telefonicamente dall’Associated Press mentre era ancora a bordo di una nave dei soccorsi.
Entrambi descrivono le scene di panico e caos vissute a bordo del traghetto in fiamme. “Tutti si pestavano per salire sull’elicottero dei soccorsi”, racconta il camionista. Lui e un altro uomo hanno provato a stabilire un certo ordine: “Prima i bambini, poi le donne e poi gli uomini”. Ma in quelle ore da incubo non c’era spazio per gesti eroici: “Gli uomini – aggiunge Perlis – hanno cominciato a colpirci per poter entrare per primi. Non hanno preso in considerazione le donne o i bambini, niente”.
Una delle donne vittime di quegli strattoni è stata proprio Dimitra Theodossiou:
“Ho visto delle scene spaventose. C’erano degli uomini, iracheni, turchi, pachistani che erano sulla nave, erano stati messi in basso per permettere ai soccorsi di dare la precedenza a bambini, anziani e alle donne, ma loro si sono arrampicati e picchiavano, strattonavano, ti tiravano via, si facevano largo per mettersi in salvo. Anche io sono stata picchiata, ma ho reagito per arrivare all’elicottero, mi è venuta dentro una grande rabbia, ho pensato: ora o mai più. E’ stato bruttissimo, non lo dimenticherò mai…”
Perlis ha poi raccontato di essere riuscito a trarsi in salvo salendo in un cesto di un elicottero e portando con sé una ragazza. Il passeggero turco Saadet Bayhan, parlando con la televisione turca Ntv mentre si trovava a bordo di una nave dei soccorsi, ha confermato che non ci sono stati allarmi anti-incendio e che i passeggeri si sono svegliati a vicenda. “Abbiamo fatto esperienza del Titanic. L’unica cosa che mancava è che non siamo affondati”, ha detto.
L’ultimo bilancio della Guardia Costiera parla di dieci morti e 427 passeggeri tratti in salvo. A bordo è rimasto solo il comandante, Argilio Giacomazzi, osannato dalla rete come l’anti-Schettino. A dispetto del famigerato capitano della Costa Concordia, Giacomazzi è rimasto a presidiare la sua nave fino all’ultimo istante. La lunga notte della Norman Atlantic si è finalmente conclusa. Il mare resta molto agitato, i venti sono forti. A bordo l’incendio è praticamente domato, salvo piccoli focolai.
La procura di Bari, insieme a quella di Lecce, hanno aperto un’inchiesta sull’incidente. L’ipotesi di reato è naufragio colposo e omicidio colposo. Spetterà ora al procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe e al sostituto Ettore Cardinali, ascoltare i superstiti e verificare le eventuali responsabilità. Un’inchiesta è stata aperta anche dalla procura di Brindisi.
(Foto LaPresse)
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