BARI – Sono al momento 8 i morti sulla Norman Atlantic. Attualmente tutti i passeggeri sono stati portati in salvo, sulla nave sono rimasti solo i membri dell’equipaggio. Inizialmente i soccorritori avevano parlato di una vittima, poi uno dei naufraghi salvati ha detto di aver visto quattro persone senza vita: “Ho visto quattro persone morte, con i miei occhi, sono sicurissimo, erano davanti a me”. L’ uomo di nazionalità turca è sceso dalla nave mercantile che lo ha portato, insieme con altri 48 naufraghi del traghetto Norman Atlantic, nel porto di Bari. Anche Teodora Douli, moglie dell’unico morto finora accertato, ha parlato di altri cadaveri: “Ho visto un’altra persona morta, il cadavere era accanto a mio marito, aveva addosso una ciambella di salvataggio ma si vedeva che era privo di vita”. La versione dei 4 morti è stata poi confermata dalle autorità greche, e Matteo Renzi ha detto in conferenza stampa che i morti sono diventati 5.
“Sulla lancia – ha raccontato il naufrago ai giornalisti – avevamo quattro morti, due uomini e due donne, credo, perchè al buio non si vedeva bene”. “Molta gente – ha continuato l’uomo – è caduta in mare purtroppo. Ho visto anche una decina di persone che erano a bordo di una lancia che poi sono finite in mare e non so proprio che fine abbiano fatto”. “Sentivamo urlare ‘fire’, ‘fire’, fuoco fuoco e in cinque minuti – dice l’uomo – tutta la nave era a fuoco. Era buio e c’era molto fumo. C’è stato poco da fare: molta gente è svenuta, siamo rimasti isolati”. L’uomo sarebbe dovuto andare a Roma dove avrebbe trascorso il Capodanno insieme con amici.
Continuano i racconti disperati di chi ce l’ha fatta a salvarsi dal traghetto in fiamme che da Igoumenitsa era diretto ad Ancona: “Quando ho visto il fuoco ero vicino al ristorante. Sono sceso al piano inferiore e sono rimasto intrappolato dalle fiamme”. Queste le parole di Leonida Costantiniris, un autotrasportatore greco che è arrivato a Bari. L’uomo ha ustioni sul volto e in particolare sulle piante dei piedi.
Nell’ospedale di Galatina (Lecce) sono al momento sei le persone ricoverate. Si tratta di cinque donne ed un uomo, tutti stranieri, che hanno sintomi da avvelenamento lieve dovuti ad monossido di carbonio, ipotermia, e una donna è ricoverata in ortopedia per la frattura del bacino. “Potrebbero arrivare altre persone soccorse in queste ore – ha detto ai microfoni di Sky Tg24 il direttore dell’ospedale – e non siamo pronti ad accoglierli. Sono stati richiamati in servizio medici e infermieri e in tre ore abbiamo attivato un reparto ex-novo”.
Foto LaPresse
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