Un cedimento improvviso sotto la pioggia e un’auto che finisce incastrata tra l’asfalto e le protezioni laterali. Poteva trasformarsi nell’ennesima strage italiana il crollo di una parte del cavalcavia XXV Aprile a Novara ed invece, fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
Novara, cede parte del cavalcavia: auto resta incastrata
Erano le 7.30 del mattino quando una porzione della struttura è venuta giù: si tratta della parte finale del cavalcavia, che era dunque ad un’altezza inferiore rispetto a quella al centro del ponte. La parte che ha ceduto è finita nei campi sottostanti e l’auto che era in transito è rimasta incastrata tra il guardrail e l’asfalto, senza però precipitare. La donna che era a bordo racconta ora di avere paura e di aver rischiato di morire. A salvarla è stato l’automobilista che era davanti a lei.
Sul posto, nel quartiere Sant’Agabio, sono intervenuti immediatamente la polizia municipale e i Vigili del Fuoco, col 118, per verificare i danni e per raccogliere elementi utili a valutare le cause del cedimento.
Le ipotesi del crollo
Due al momento le ipotesi: o un collasso strutturale o un crollo dovuto alle piogge. Il cavalcavia, che è stato ovviamente chiuso al traffico, è una delle strade più trafficate di Novara, visto il flusso di mezzi che ogni giorno si spostano da e per la Lombardia.
“Fortunatamente non ci sono feriti” ha ribadito il sindaco sottolineando che ha cedere è stata una “una spalletta in cemento del muro di contenimento della rampa” e ricordando la storia del ponte, inaugurato nel 1974 e sul quale mancavano alcune opere accessorie, come l’impianto di illuminazione. “
Quel ponte – ha detto il primo cittadino – è stato oggetto di un progetto tecnico e di conseguenti lavori di consolidamento, nel 2015. Come molti ricorderanno, fin dal dicembre 2013 l’intero viadotto era stato ridotto a due corsie per un cedimento delle fondazioni per scarsa portanza del terreno, con rischi di rotazione dei muri di contenimento verso l’esterno”.
Ragione per cui “vennero fatti lavori di consolidamento e parallelamente la nostra amministrazione incaricò ditte specializzate per il monitoraggio di tutti i ponti e viadotti della città. Monitoraggio dal quale non sono emerse condizioni critiche su quel viadotto”. L’appalto da 190mila euro era stato appena assegnato nel 2015 e sarebbe dovuto partire il normale iter degli appalti ma un sopralluogo consigliò la brusca accelerazione. Sulle ragioni del cedimento attuale “entro domani – assicura il sindaco – verificheremo attentamente per cercare di comprendere i motivi, nonostante su quel ponte vi sia stata da anni una forte attenzione e grossi investimenti per la manutenzione”.
La donna a bordo dell’auto: “Ho sentito aprirsi la strada”
Alessandra Saccato, 50 anni, è la donna che si trovava a bordo dell’auto rimasta incastrata nel cavalcavia. Al Corriere della Sera ha raccontato: “Ho sentito la strada aprirsi e lasciare il vuoto sotto di me. Ho avuto solo il tempo di vedere una voragine nell’asfalto. Poi, in una frazione di secondo, mi sono ritrovata in bilico sul ponte. La mia auto aveva solo due ruote ancora poggiate all’asfalto. Il resto della vettura era penzoloni nel vuoto. Ho anche pensato di non farcela. Di precipitare sulla ferrovia che passa sotto il cavalcavia. Per paura ho anche preso a spallate la portiera che non si apriva. A salvarmi ci ha pensato il ragazzo che guidava l’auto davanti alla mia. Devo a lui la mia vita. È stato il mio angelo custode”.
L’incidente è avvenuto alle 7,30 di domenica 9 ottobre. La donna era a bordo della sua Dacia Duster bianca e come ogni mattina accompagnava il figlio alla navetta che lo avrebbe portato a lavorare al magazzino Amazon.
Ora si trova in ospedale a Novara. E’ sotto choc ed ha un dolore alla spalla: “Pioveva forte, l’asfalto era bagnato. Improvvisamente ho sentito una sensazione di vuoto. Una sensazione che non auguro a nessuno. Ho pensato di non poter più vedere la mia famiglia. I miei figli. I miei nipoti. Ora ho anche paura di tornare a guidare”.
La donna racconta: “Ero sul cavalcavia quando ho sentito un rumore. Un tonfo sordo. Forte. Ho avuto solo il tempo di alzare gli occhi e intravedere la macchina davanti a me procedere a zig zag. Il ragazzo che stava guidando mi ha poi raccontato di aver sentito prima la sua vettura perdere contatto con l’asfalto per poi vedere le crepe. Ha visto ciò che è accaduto a me”.
Prosegue Alessandra Saccato: “Tutto è avvenuto in una frazione di secondi. Ho solo sentito un forte rumore di ferraglia e di vetri rotti. In pochi istanti mi sono trovata in bilico sul ponte. La macchina oscillava. Mi sono spaventata tantissimo”.
La donna racconta che poteva morire “cadendo giù dal cavalcavia e finendo sulla ferrovia. Se fosse successo un po’ più indietro e se il guardrail non avesse fermato le barre sul tetto della Dacia mi sarei capottata di sotto. Un volo che probabilmente non mi avrebbe dato scampo”.
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