ROMA – Novara, un secondino si è ucciso nel parcheggio del carcere. Il sovrintendente della polizia penitenziaria, di 40 anni, si è ucciso sparandosi un colpo alla testa. L’agente aveva da poco terminato del turno di lavoro.
Le cause del gesto sono ancora ignote, e sono in corso accertamenti. L’uomo conviveva con un’operatrice parasanitaria che lavora nello stesso carcere di Novara. Era il responsabile dell’ufficio censure dell’istituto.
Viene descritto come una persona molto seria e stimata nell’ambito della magistratura e delle forze di polizia, ed era considerato un punto di riferimento per la Procura e per le varie articolazioni di polizia giudiziaria.
I commenti sono chiusi.