Meteorite sveglia Novara: boato da terremoto

Pubblicato il 21 Novembre 2012 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA
Uno sciame di Leonidi fotografato dalla Nasa nel 1999

NOVARA – I vetri delle finestre che tremano, un boato fortissimo. Alle quattro meno un quarto della notte (3:47 ora esatta) fra lunedì 19 e martedì 20 Novara si è svegliata spaventata e con una domanda: che cos’è? Una bomba? Un terremoto? No, la spiegazione non la si trova guardando in basso ma in alto, fra le stelle.

È tutta colpa delle Leonidi, uno sciame di meteoriti provocato dalla cometa di Tempel-Tuttle. Assomigliano alle Perseidi, le stelle cadenti che illuminano ogni anno le notti di San Lorenzo, ma sono molto più “vivaci”. E rumorose. Spiega a La Stampa l’astrofilo Federico Manzini, che osserva il cielo dalla tenuta Guascona di Sozzago (Novara):

“L’orario in cui è avvenuto il boato è compatibile con l’ingresso in atmosfera di una Leonide. Le meteoriti di solito sfrecciano in atmosfera a 20 km al secondo e si sfaldano a 25000 metri di quota. I corpi più grossi vengono definiti “bolidi”. Decelerano da velocità supersoniche e attorno ai 5000 metri per effetto del calore esplodono in frammenti millimetrici provocando onde sonore udibili a grandi distanze. Ricordo durante una notte di novembre del 1978 una “pioggia” di Leonidi in cui si contarono migliaia di meteore in 10 minuti”.

Si è trattato quindi di una pioggia di meteore dalla quale si è staccato un “chicco di grandine”, un meteorite grosso come una noce. Lo spiega a OkNovara.it Giuseppe De Antoni del Centro geofisico del Torrion Quartara di Novara:

“Avevo già avuto qualche sospetto. Ora tutto viene confermato dal Centro geofisico di Varese. Si è trattato di un meteorite di piccole dimensioni, non più grande di una noce, che è entrato in atmosfera, producendo un’onda subsonica. Il meteorite si è, quindi, disintegrato. Quando entra in atmosfera, l’aria si espande e produce come il rumore di un tuono lontano. Questo, in sintesi, quello che è accaduto. Il meteorite non ha, comunque, raggiunto il suolo: tanto che non è stato rilevato da nessuna stazione. L’episodio, non insolito, si è verificato in quota”.