Novara vieta tutto, anche legare la bici al palo. E riesuma il comune senso del pudore Novara vieta tutto, anche legare la bici al palo. E riesuma il comune senso del pudore

Novara vieta tutto, anche legare la bici al palo. E riesuma il comune senso del pudore

Novara vieta tutto, anche legare la bici al palo. E riesuma il comune senso del pudore
Novara vieta tutto, anche legare la bici al palo. E riesuma il comune senso del pudore

ROMA – A Novara, dal primo novembre, non si può legare la bici al palo, bere alcolici all’aperto, indossare abiti succinti. Il nuovo regolamento di polizia, approvato dal Consiglio comunale, ha scatenato polemiche e sarcasmo per la piega, diciamo così, bacchettona che ha preso la volontà di assicurare il giusto decoro. 

Tanto che è stata riesumato il concetto di “comune senso del pudore”, che forse i meno giovani riescono ancora ad associare giusto a un divertente film con Alberto Sordi anni’70. Concetto che, si scopre, è “in divenire”. Sorpendente, o forse no, specchio dei tempi.

Una riga su un regolamento di 25 pagine dice: è vietato “mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore”. “Non siamo bigotti o oscurantisti – spiega l’assessore comunale della giunta leghista Mario Paganini – è solo una questione di decoro”.

I vigili urbani non dovranno braccare ragazze in minigonna o short, spiega Paganini: “Volevamo dare un appiglio formale a quelle situazioni che spesso capitano e che mettono a disagio – spiega -. Si può stare in costume da bagno in piscina, ma non entrare a teatro: se una si presenta così, viene allontanata e ora la maschera può fare riferimento a un atto formale. Ogni luogo prevede un suo modo di porsi. Il riferimento al ‘comune senso del pudore’ è voluto perché si tratta di un concetto in divenire, che cambia a seconda dei tempi e delle sensibilità”. La spiegazione non sembra aver convinto molti, che sui social si sono scatenati contro la norma.

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