Nozze gay in Italia: Cassazione convalida il primo matrimonio tra due donne

AVELLINO – Il matrimonio tra due donne in Francia e trascritto ad Avellino è valido e va riconosciuto. Questa la sentenza della Cassazione sulle nozze celebrate tra Giuseppina La Delfa e Raphaelle Hoedts e che di fatto per la prima volta riconosce in Italia il matrimonio gay e non una semplice unione civile.

Per le coppie omosessuali la situazione in Italia sta cambiando e non a colpi di leggi, ma di sentenze dei tribunali e di iniziative di istituzioni, che cercano di riportare la società al passo coi tempi. Già nel 2013 per esempio un asilo decise di non festeggiare la festa del papà in onore della più democratica “festa dei genitori“, mentre a Napoli un giudice aveva riconosciuto alle due donne che finalmente si vedono sposate il sì all’adozione dei rispettivi figli, segnando così di fatto il sì alle adozioni per le coppie gay.

Il quotidiano Il Mattino scrive che le due donne di origine francese si sono sposate in Francia, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è riconosciuto. La Delfa però è anche cittadina italiana e quando le donne sono tornate ad Avellino hanno chiesto il riconoscimento delle nozze, che però è stato rigettato. Le donne si sono rivolte al tribunale e il 31 gennaio la Corte di Cassazione con la sentenza numero 2487 ha riconosciuto il primo matrimonio tra due persone dello stesso sesso in Italia:

“La Corte di appello, spiega il legale, aveva affermato che l’Italia non poteva togliere i diritti che uno Stato dell’Unione attribuisce ai propri cittadini, esprimendosi in questi termini: «Né può configurarsi una disparità di trattamento per così dire ‘a contrariò nel senso che il matrimonio same sex di cittadini stranieri avrebbe maggiore tutela (allo stato inesistente) delle coppie omoaffettive italiane, perché la deteriore situazione di queste ultime è attribuibile solo all’inerzia del legislatore italiano più volte ammonito e sollecitato a legiferare in materia; in altri termini e semplificando la questione sarebbe proponibile se si volessero aggiungere diritti ai discriminati e non per disconoscerli a chi li ha secondo la legislazione dello Stato di cittadinanza dell’Unione»”.

La trascrizione del matrimonio rappresenta la prima volta che questi diritti vengono riconosciuti in italia per due persone dello stesso sesso e la Cassazione ha condannato il Comune e l’Avvocatura di Stato al pagamento delle spese legali.

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