ANCONA – Lei, quando ha sentito l’ex marito dirle al telefono: “Sto arrivando” ha chiamato subito i carabinieri. Ma ha fatto prima lui. Lui, Daniele Antognoni, 38 anni, ha ucciso a colpi di pistola la moglie Paula Corduneanu, da cui si stava separando, e il figlioletto di 5 anni, Christian. I militari sono arrivati dopo, quando la strage si era compiuta, e anche l’uomo si era già ucciso.
Antognoni, un operaio con la passione per le armi, ha aperto il fuoco contro la moglie che aveva chiesto la separazione e contro il figlio, poi si è ucciso. E’ accaduto a Numana, in provincia di Ancona, la mattina del 9 dicembre.
Alle 11 del mattino Daniele chiama Paula e le dice che vuole vederla. Lei, che era rimasta nella casa di via Urbino dove avevano vissuto insieme, chiama subito il 112. “Ho paura, il mio ex marito sta venendo qui”, dice la donna al telefono.
I carabinieri allora si mobilitano e arrivano alla casa di via Urbino alle 11.30. Ma la tragedia si è già consumata; i tre corpi sono a terra. Madre e figlio sono morti. Antognoni, gravemente ferito alla testa, muore poco dopo prima che i soccorsi possano trasportalo in ospedale.
Sul suo profilo Facebook Antognoni non nasconde la passione per le armi e approfittava del social network per comunicare i suoi “successi”. L’uomo aveva da poco conseguito un certificato di idoneità al maneggio delle armi da parte dell’Unione Italiana Tiro a segno. E in alcuni post su Facebook, in cui appare armato o mostra con orgoglio i bersagli trivellati dai colpi, scrive:
“Non per vantarmi ma anche oggi non ho ucciso nessuno”
e ancora,
“pistola, non so quando ma sarai mia”.
(Foto da Facebook)
I commenti sono chiusi.