Nuoro, Don Francesco Mariani sui migranti: “Provo disagio per gli accattoni davanti alla chiesa”

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Nuoro, Don Francesco Mariani sui migranti: “Provo disagio per gli accattoni davanti alla chiesa”

NUORO – Don Francesco Mariani affida ad suo editoriale che sarà pubblicato domani, giovedì 30 novembre, sul settimanale diocesano L’Ortobene, le ragioni che lo hanno spinto ad usare toni piuttosto duri, sullo stesso giornale, contro i mendicanti, perlopiù stranieri, che chiedono l’elemosina davanti a chiese, bar e negozi di Nuoro.

“Non so voi, ma ho provato grande disagio in questi giorni della novena delle Grazie ad entrare in chiesa dovendo passare attraverso un cordone di questuanti dislocati sul sagrato, sul portone, dentro la bussola e anche nella chiesa stessa”, esordisce nell’articolo don Mariani, parroco di San Giuseppe, a Nuoro, sociologo e giornalista, direttore per tanti anni di Radio Barbagia.

Un articolo che fa discutere, soprattutto perché scritto da un uomo di chiesa. “Ho visto il ritorno alla grande di un clan di zingari che dopo aver devastato il campo di accoglienza di Pratosardo realizzato dal Comune con i nostri soldi lo hanno trasformato in una discarica – prosegue – si è speso un po’ per garantire la frequenza scolastica ai loro figli, per nutrirli e vestirli. Erano lì davanti alla chiesa delle Grazie a pietire e strattonare anziani e malati arrivati per la giornata mondiale dei poveri». E poi ancora: «In un supermercato un extracomunitario mi chiede il carrello per parcheggiarlo, ero il numero 403. Un euro per ogni carrello fa una bella cifra. Lo Stato, cioè pantalone, spende 35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette: poi li incontriamo a fare gli accattoni. Non sono razzista – sottolinea ancora don Mariani – ma provo rabbia per l’anziana che va in banca, alle poste, e subito si trova davanti all’uscio un giovanottone che chiede soldi, pretende, insiste”.

Il prete, finito nella bufera per queste sue esternazioni, ha anticipato all’ANSA cosa si leggerà domani sull’Ortobene.

“Sono contento che finalmente si inizi a parlare, nella nostra città, dell’accattonaggio. Perché questo era il contenuto del mio articolo, e riguarda extracomunitari e non (infatti parlo di qualche sardo ed altri di qualsiasi etnia)”, esordisce il parroco.

“Accogliere vuole dire pure far rispettare le leggi di chi ti accoglie. Trasgredirle è un reato – sottolinea – a prescindere dall’identità etnica. L’accattonaggio è la sconfitta delle nostre politiche di accoglienza”. “Non prendo parte al conflitto ideologico tra razzisti e buonisti (o antirazzisti di istinto e professione): cerco di capire la realtà. Sommessamente, ricordo di essere laureato in sociologia ancor prima di essere ordinato sacerdote”, scrive ancora don Francesco.

 

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