L’escalation dei contagi – ieri il record dall’inizio della pandemia, 170mila – spinge il Governo verso nuove norme per frenare la corsa del virus. Tra le ipotesi in campo spunta, oltre all’imposizione del super Green Pass a tutti i lavoratori, anche l’obbligo vaccinale per i soggetti fragili, i più a rischio, come gli over 60. Sono 1,2 milioni gli italiani in questa fascia d’età ancora senza iniezione e sono quelli che affollano ospedali e terapie intensive, determinando anche il cambio di colore delle regioni.
Obbligo vaccinale e super Green Pass, oggi si decide
Il premier Mario Draghi ha fatto ieri pomeriggio il punto con i ministri Roberto Speranza, Patrizio Bianchi, Roberto Brunetta e con il commissario Francesco Figliuolo. Oggi il Consiglio dei ministri per varare nuove misure utili a fronteggiare il picco dei contagi, atteso a fine mese. Sul tavolo c’è l’estensione del Green Pass rafforzato a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Ma al momento le norme non compaiono nelle bozze e non si esclude nemmeno la possibilità di limitarlo in una prima fase ai dipendenti che sono a contatto col pubblico.
Il Super green pass per tutti i lavoratori vede la contrarietà della Lega, non convince il M5S e suscita dubbi anche nel Pd, che preme invece per l’obbligo vaccinale. I leghisti non si opporrebbero invece all’obbligo di vaccino per le categorie fragili. La strada di imporre la somministrazione non appare di semplice praticabilità, in un Paese dove il clima è già surriscaldato dalle derive no vax. Di certo il Governo valuta i dati che dicono come in terapia intensiva finiscano 526 non vaccinati over 60 su un milione contro i 33 immunizzati su un milione.
E la scuola?
L’altro capitolo sul quale è aperta la discussione è la scuola, vista l’ascesa dei contagi tra i ragazzi e l’ormai imminente ritorno nelle aule dopo le vacanze. Il ministro Bianchi ha visto Draghi e poi i sindacati; ed ha ribadito; la priorità è stare in presenza ed in sicurezza. Ci sarà però una revisione del numero di contagi che fa scattare la dad per tutta la classe, con un aumento soprattutto per fasce di età che hanno una copertura vaccinale più elevata. La proposta delle Regioni prevede lo stop alla frequenza con un solo alunno positivo; la soglia è aumentata a due per le scuole primarie e secondarie di primo grado per gli studenti di età inferiore ai 12 anni e a tre per i maggiori di 12 anni.