Occupazioni abusive. Questura di Roma in supplenza del comune che ne “copre” 35

Occupazioni abusive. Questura di Roma in supplenza del comune che ne "copre" 35
Ignazio Marino se la ride, ma a Roma da quando c’è lui ci sono 35 nuove occupazioni abusive di immobili

Mentre Roma è ostaggio degli zingari, dei venditori abusivi, delle prostitute di strada e dei gabbiani, la linea impressa alla gestione dell’ordine pubblico dal nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, del Pd, e dal suo vice, Luigi Nieri, di Sel, non piacciono molto alla Questura.  C’è stato il calar di braghe dello stesso Nieri davanti a una tribù di zingari che non hanno voluto obbedire a un ordine di trasferimento da un campo all’altro, che l’hanno avuta vinta loro.

C’è stato il disprezzo con cui non sono state rinnovate le ordinanze di Gianni Alemanno, predecessore di Marino, in tema di prostituzione, lavavetri e bivacchi con la promessa di un nuovo “codice” adatto ai tempi e sull’argomento che quelle di Alemanno non erano servite a nulla. Secondo il vice sindaco Nieri, 13.680 multe nel 2012, in media 37 al giorno, di cui meno di 2.000 verso i clienti, in media 5 al giorno, sono poche, meglio lasciare stare del tutto.

Forse ha ragione, rende di più l’autovelox. Però anche quel minimo di effetto deterrente è stato vanificato e forse proprio per questo in Questura hanno deciso di supplire. Tra Questura e Comune,

“fin dall’insediamento della nuova giunta di centrosinistra, i rapporti sono tesi”

riferisce la cronaca scritta per il Corriere della Sera da Rinaldo Frignani e Ernesto Menicucci. Forse confidando un in atteggiamento più morbido da parte del Comune verso queste forme di illegalità, si sono mossi in molti: in questo agosto sono in corso 35 nuove ocupazioni abusive.

Non è un bel biglietto da visita per la sinistra in campagna elettorale il fatto che un sindaco targato Pd dia copertura a tnta illegalità diffusa.

Sotto Ferragosto, la Polizia, appoggiata da blindati, ha sgomberato gli occupanti, da aprile, delle ex fonderie «Bastianelli» e il centro sociale Communia in via dei Sabelli, zona San Lorenzo, Roma.

L’azione nasce, informa l’articolo,

“da un’ordinanza di sequestro preventivo del tribunale per «concreti rischi di instabilità strutturale». Il provvedimento è giunto dopo le pressioni dei proprietari (che lì vorrebbero realizzare appartamenti e garage) e un sopralluogo dei vigili di verifica sull’agibilità della struttura.

“Lo sgombero si è svolto senza traumi, gli occupanti sono «usciti spontaneamente» — fa sapere la questura — ma sono comunque stati denunciati per «occupazione abusiva». La notizia si è immediatamente diffusa su internet, ed è montata la rabbia dei centri sociali, che hanno organizzato un presidio, poi un’assemblea e un corteo”.

Si sono inferociti  in Comune, dove, hanno detto, non sapevano niente.  Ignazio Marino è in vacanza, ma Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Comune, vigila:

«Non si può aprire una stagione di sgomberi».

All’origine della tensione fra Questura e Comune c’è

“la manifestazione dei centri sociali, il giorno dell’insediamento di Marino. La polizia caricò, una ragazza venne ferita da una manganellata e Marino si schierò a favore dei manifestanti, recandosi in ospedale dalla giovane. In Questura, quella vicenda se la sono legata al dito. E la polemica è tornata a galla nella «Notte dei Fori», dopo le contestazioni del gruppetto degli anti-discarica al Divino Amore, quando il sindaco rimproverò al questore Fulvio Della Rocca (a settembre forse assegnato ad altro incarico nella riorganizzazione del Dipartimento di Ps) la «gestione dell’ordine pubblico» della piazza, dove per il ministro dell’Interno Angelino Alfano non ci furono «negligenze».

L’azione contro il centro sociale di San Lorenzo, scrive il Corriere della Sera,

“suona come un nuovo segnale: «È un’operazione fatta verso di noi, più che verso gli occupanti», si lascia sfuggire un esponente della maggioranza in Comune. E, il timore di settori del centrosinistra, è che Communia sia solo il primo caso: «Ci sono 35 nuove occupazioni…». Di sicuro, è un nuovo fronte «caldo» per Marino”.

«Marino dovrà decidere se in quella vecchia officina si continuerà a fare cultura e democrazia, o si deve autorizzare una trasformazione speculativa»

afferma Sandro Medici, figura di rilievo della politica locale romana dall’alto del 2 per cento dei voti ottenuti alle ultime comunali.

Con la protesta si è subito schierato il vicesindaco Luigi Nieri:

«Quel progetto di trasformazione è fortemente invasivo. Verificheremo i passaggi e la compatibilità urbanistica. A breve ci sarà un incontro con i ragazzi di San Lorenzo. Dialogo e confronto non devono venire meno».

Le stesse cose hanno raccontato su Repubblica Marco Ciaffone e Mauro Favale, con una enfasi quasi assoluta sul punto di vista degli occupanti abusivi, su cui il quotidiano sembra totalmente appiattito.

 

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