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Ocse: Italia maglia nera nella lotta alla povertà

di luiss_vcontursi |8 Aprile 2011 18:30

ROMA – Italia maglia nera per gli aiuti alla lotta alla povertà. I dati preliminari sullo stato dell’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Italia, diffusi dall’Ocse, ”sono la dimostrazione del drammatico stato in cui versa la cooperazione allo sviluppo nel nostro Paese”.

“L’aiuto italiano, stando ai dati forniti dall’Ocse/Dac sarebbe scesa dallo 0,16% allo 0,15% del PIL, con una contrazione in termini reali rispetto al 2009 del 1,5%, ma del 35% rispetto al 2008”. Lo sottolinea il Cini (Coordinamento Italiano Network Internazionali) composto da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes, Vis, World Vision e WWF, sette delle più importanti organizzazioni non governative italiane appartenenti a network internazionali.

”Non solo l’Italia continua a mettere all’ultimo posto delle proprie scelte di bilancio l’aiuto pubblico allo sviluppo, ma – evidenziano le Ong – questa scelta sta provocando l’allontanamento di tutta l’Unione Europea dagli obiettivi continentali: mentre l’aiuto Ue sale del 6,7%, infatti, l’Italia si conferma fanalino di coda dei paesi dell’Unione, addirittura dopo la Grecia che, invece, nonostante le difficoltà di bilancio continua a destinare lo 0,17% de Pil all’aiuto pubblico allo sviluppo. L’aiuto pubblico del nostro Paese in termini assoluti e’ pari a quello del Belgio e della Danimarca. Il contributo dell’Italia nella comunita’ dei Paesi Ocsedonatori scende dal 3,9 % del 2008 al 2,5% nel 2010 con una contrazione del suo contributo piu’ forte a livello UE dal 6,7% al 4,4%. Ossia l’Italia contribuisce sempre meno allo sforzo collettivo per l’assistenza allo sviluppo”.

Nonostante la crisi economica, conclude il Cini, ”pochi sono i Paesi OCSE che hanno tagliato gli aiuti. Non il Portogallo e neppure gli Stati Uniti, che hanno aumentato gli stanziamenti rispettivamente del 31,5% e del 3,5%. I Paesi che hanno ridotto l’aiuto oltre l’Italia sono stati la Grecia, l’Irlanda e la Spagna, ma, a parte la Grecia, gli altri due Paesi destinano rispettivamente lo 0,53% e lo 0,43% del loro Pil all’aiuto pubblico allo sviluppo. L’Italia è dunque il principale responsabile dell’affondamento della credibilità europea per la cooperazione allo sviluppo, nonostante gli sforzi di quei paesi Ue che hanno incrementato la quota di aiuti e di quelli che, nonostante la crisi economica, hanno mantenuto i livelli degli anni precedenti”.

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