È arrivata la primavera! E quest’anno, così come accaduto nel 2023, l’equinozio è caduto il 20 marzo, sebbene siamo soliti associare l’inizio della primavera al 21 marzo. Come mai? Questo perché l‘equinozio di primavera, il momento in cui la stagione fredda lascia il posto a quella più mite, può variare tra il 19 e il 21 marzo. Quest’anno, il passaggio avviene il 20 marzo, aprendo una finestra su un fenomeno che molti potrebbero non conoscere.
Per comprendere perché l’equinozio di primavera può cadere in date diverse, dobbiamo guardare alla differenza tra l’anno solare e il calendario gregoriano. L’asse terrestre, con il suo moto ellittico, non completa un giro attorno al sole esattamente in 365 giorni, ma impiega circa 365,25 giorni. Questo significa che ogni equinozio di marzo avviene circa sei ore più tardi rispetto all’anno precedente.
Con un anno bisestile ogni quattro anni, si aggiunge un giorno intero, ma nel corso di 48 mesi si accumulano delle differenze. Questo è il motivo per cui anche se il 2024 è un anno bisestile e l’equinozio di primavera cade il 20 marzo, ci sono state delle variazioni nelle ore e nei minuti rispetto agli anni precedenti.
Guardando al futuro, le date dell’equinozio di primavera potrebbero cambiare ancora. A partire dal 2007 e almeno fino al 2030, la primavera inizierà il 20 marzo anziché il 21. Dal 2044, potrebbe anticiparsi ulteriormente, addirittura al 19 marzo. Questo ha portato alcuni a ipotizzare che il giorno dell’equinozio di primavera potrebbe coincidere con la Festa del Papà.
Tuttavia, non è tutto: dal 2100, l’equinozio di primavera tornerà a cadere il 21 marzo, mantenendo viva l’interessante interplay tra le orbite terrestri e il nostro calendario.
L’Equinozio di Primavera è il primo dei due equinozi dell’anno ed è il momento esatto che determina il passaggio astronomico dall’inverno alla stagione primaverile. Non si tratta di un intero giorno, ma di un istante, che come indicato nel 2024 è caduto il 20 marzo alle 04:06 (in Italia).